Le Isole Canarie soddisfano i requisiti stabiliti nel documento di lavoro del Ministero per lo smantellamento della quarantena.
Lunedì prossimo ci sarà un nuovo Consiglio Sanitario Interterritoriale e una riunione tecnica per far avanzare i vari piani territoriali.
Le Isole Canarie rispettano le capacità sanitarie essenziali indicate dal Ministero della Salute nel documento di lavoro che il Ministro Salvador Illa ha presentato questo pomeriggio alle Comunità Autonome nel Consiglio Interterritoriale della Salute.
In quell’incontro, nessuna delle comunità autonome ha spiegato i propri piani di decontaminazione perché l’ordine del giorno era incentrato sulla presentazione e l’analisi di queste capacità.
I progressi in questo senso saranno trasferiti a due riunioni di lavoro che si terranno lunedì: una riunione tecnica e nuove proposte del Consiglio sanitario interterritoriale.
Il ministro della Sanità del Governo delle Canarie, Julio Pérez, ha informato il ministro Salvador Illa che, secondo l’elenco presentato alla riunione, “le Isole Canarie sarebbero conformi a tutti i requisiti e sarebbero quindi in una posizione ottimale per avviare il processo di de-escalation, sempre in coordinamento e sotto gli ordini dello Stato, come non potrebbe essere altrimenti”.
L’incontro non ha inoltre fissato una data di inizio di questo processo, anche se è stato chiarito che sarà “il più presto possibile, purché siano soddisfatte le condizioni di sicurezza sanitaria”.
Tra le capacità essenziali, sia in termini di assistenza sanitaria che di sanità pubblica, che il Ministero ha stabilito, ci sono alcuni aspetti ospedalieri, come le azioni per la prevenzione delle infezioni intraospedaliere che le Isole Canarie rispettano o sono in grado di rispettare.
Alcuni di questi marchi sono lo screening universale con PCR dei pazienti prima del ricovero per la patologia non-COVID, dando sempre priorità alla cura urgente del paziente; circuiti separati tra COVID e non-COVID, che è qualcosa su cui le Isole Canarie stanno già lavorando all’interno del loro piano per tornare alle cure normali; inoltre, sono richieste misure precauzionali e EPIS, che avviene anche nelle Isole Canarie grazie ai circuiti commerciali aperti con la Cina per la fornitura diretta di materiale medico.
Per quanto riguarda i letti per i gravi e i letti per terapia intensiva, il Ministero ha chiarito che deve esserci la capacità di riservare assistenza respiratoria meccanica e farmaci critici, un aspetto che anche le Isole Canarie hanno risolto.
Ha anche richiesto un aumento netto di posti letto per acuti e in terapia intensiva in previsione di un picco di cure, cosa che l’arcipelago ha anche con centri privati e alcuni spazi extra-ospedalieri che vengono preparati come l’ospedale da campo di Santa Cruz de Tenerife.
Nel settore delle cure primarie, il Ministero richiede circuiti separati per la cura faccia a faccia di persone con sintomi respiratori o infettivi; protocolli per la protezione del personale e la diagnosi di nuovi casi, l’isolamento e il follow-up.
A questo punto, va notato che le Isole Canarie dispongono di un sistema di monitoraggio altamente sviluppato per i casi probabili che si basa sulle gestioni di assistenza primaria che già operano nell’attuale pandemia.
Il Ministero richiede anche protocolli per i centri sanitari e per l’individuazione di centri sociali nell’area sanitaria di base, come le case di riposo, che si sta già sviluppando nelle isole attraverso un’istruzione della Direzione Generale della Sanità Pubblica.
Insiste sulla capacità di diagnosi attraverso la PCR e lo screening delle case di riposo a immagine a quello già in corso di realizzazione da parte della Comunità Autonoma delle Canarie.
Il Ministero si pone inoltre l’obiettivo di ridurre l’escalation di un sistema di informazione diretta su casi simili al sito web sviluppato dall’azienda pubblica Grafcan per il Ministero della Salute.
dalla Redazione