NON c’e’ ancora alcun provvedimento pubblicato ad oggi (30 aprile) per il momento ci sono solo regole orientative e non esaustive!
Al fine di garantire un’uscita dal confino con rischi minimi per i cittadini, ma migliorando il benessere sociale ed economico, è necessario graduarla.
È inoltre assolutamente necessario che i cittadini non perdano di vista l’importanza di proteggere se stessi e di agire in modo responsabile.
Tuttavia, la de-escalation non è un processo matematico o automatico, non c’è certezza di quando un territorio sarà in grado di passare da una fase all’altra.
Al momento, l’intero paese è in una fase di preparazione per la de-escalation. I progressi verso le fasi successive dipenderanno dal modo in cui l’epidemia e le capacità sanitarie progrediranno.
Migliore è l’evoluzione dei dati, più rapidi saranno i progressi, ma non si può ignorare la possibilità che i dati peggiorino e che si debbano fare passi indietro, un’opzione indesiderabile, quindi il passaggio da una fase all’altra deve essere fatto con tutte le garanzie.
I dettagli delle fasi, le attività consentite e le loro condizioni:
Fase 0 o preparazione della scalata
Questa è la situazione ad oggi, caratterizzata dall’istituzione di misure di soccorso comuni a tutto il Paese una volta piegata la curva di contagio, che consentono la mobilità fuori casa, soprattutto in ambito privato, e misure con un rischio di contagio molto basso o nullo, a condizione che siano rispettate le indicazioni di sicurezza, basate sulla responsabilità e sull’autoprotezione dei cittadini (attività sportive individuali non a contatto e passeggiate, alcune attività economiche con controllo delle capacità, ecc.)
Durante questa fase possono essere adottate misure che riguardano solo alcuni territori. In particolare, isole senza mobilità esterna e praticamente senza tassi di infezione.
Fase I o iniziale
A seconda della realizzazione degli indicatori nei diversi territori, sarà consentita l’apertura parziale di attività, in particolare, attività economiche come l’apertura di piccoli negozi con previo appuntamento o servizio al banco, ristoranti e caffetterie con servizio da asporto, attività in campo agricolo, attività sportive, professionisti, strutture ricettive turistiche senza l’uso di aree comuni e con restrizioni.
Fase II o intermedia
In questa fase si considera l’apertura parziale di attività che rimangono limitate nella fase I, con limitazioni di capacità, come ristoranti con servizio al tavolo e terrazze, aree comuni per la ricettività turistica, grandi centri commerciali, ecc.
Fase III o avanzata
In questa fase è prevista l’apertura di tutte le attività, ma sempre mantenendo le opportune misure di sicurezza e di distanza. Tra le misure da contemplare in questa fase, l’apertura di negozi al dettaglio non aperti in precedenza, con capacità limitata, bar e discoteche con capacità molto limitate, musei ed eventi culturali, anche con scarsa affluenza, ecc.
Nuova normalità
Le restrizioni sociali ed economiche finiscono, ma la sorveglianza epidemiologica, il rafforzamento della capacità del sistema sanitario e l’autoprotezione dei cittadini sono mantenuti.
In breve, le date specifiche e l’effettiva evoluzione dipenderanno dal comportamento e dal controllo della pandemia, nonché dalla capacità di superare le diverse fasi, alle condizioni stabilite nel Piano.