Un’interrogazione di Alessandro Giglio Vigna (Lega) sul rientro dei cittadini italiani residenti all’estero nei loro territori di origine
Al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio si chiede di consentire il rientro dei connazionali per la stagione estiva
ROMA – Il deputato Alessandro Giglio Vigna (Lega) ha presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio sul rientro dei cittadini italiani residenti all’estero nei loro territori di origine.
In particolare la richiesta verte sull’opportunità, laddove risultassero perduranti le difficoltà di spostamento in Italia dall’estero, di predisporre dei “corridoi turistici” per “permettere agli iscritti all’Aire e alle loro famiglie di raggiungere i loro territori di origine ove risultino proprietari di un immobile, nel rispetto delle regole sanitarie vigenti”.
In premessa, Giglio Vigna segnala come i dati economici rappresentano il 2020 come “un anno pessimo nel settore del turismo, che verrà riportato ai livelli di metà anni Sessanta”, “un’annata compromessa – rileva il deputato, – anche qualora l’emergenza sanitaria da coronavirus si risolvesse in maniera ‘veloce’, con una perdita stimata di presenze nell’ordine del 60% e danni per 29,1 miliardi di euro di minore spesa turistica”.
“Sono previsti per tutto il 2020, 172 milioni di turisti complessivi in Italia, numeri fatti registrare in piena guerra fredda e quando i viaggi in aereo erano lusso per pochi, dati che si basano – spiega l’interrogazione – su di un graduale ripristino della ‘normalità’ per il mese di maggio, ma per il settore una reale ripresa si prospetterebbe solo per i primi mesi del 2021”.
Il danno coinvolgerebbe non solo le imprese del settore della ricettività, ma anche della ristorazione e servizio bar, per una perdita – rileva Giglio Vigna – di 6,4 miliardi euro, delle vendite della rete commerciale (-5,1 miliardi) e dei fatturati delle imprese di trasporti collegate alla mobilità territoriale.
In particolare, vengono anche richiamati i dati della mobilità italiana, che “dal 2006 ad oggi è aumentata del 70,2 per cento”, con un incremento degli iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, da circa 3,1 milioni agli attuali quasi 5,3 milioni.
Di essi “quasi la metà è originaria del Meridione d’Italia (48,9%, di cui il 32 per cento Sud e il 16,9% Isole); il 35,5 per cento proviene dal Nord (il 18,0 per cento dal Nord-ovest e il 17.5 per cento dal Nord-est) e il 15,6% Centro – rileva Giglio Vigna, che domanda chiarimenti su come si intenda consentire il rientro di questi connazionali per la stagione estiva, anche per non aggravare il danno al comparto turistico che potrebbe essere minato anche dall’assenza di una strategia europea sugli spostamenti e dal prevalere di accordi tra singoli Stati che potrebbero non includere l’Italia.
(Inform)