Il Cabildo lancia la sua offensiva contro la termite, che colpisce 70 case e viene riscoperta ad Arona
La specie invasiva è controllata grazie all’installazione di 6.000 punti di controllo e biocidi, ma la Corporación vuole sradicarla e fornirà 1.500.000 euro per questo scopo.
Un milione e mezzo di euro, contenitori specifici per la rimozione dei rifiuti, una linea telefonica informativa, il biocida hexaflumurón, nonché uno strumento tecnologico innovativo, sono gli strumenti con cui il Consiglio si è armato nella sua lotta contro i Reticulitermes flavipes, la termite che colpisce diverse zone di Tenerife, come Tacoronte, La Laguna e recentemente anche Arona.
Sono già stati installati più di 6.000 punti di monitoraggio e lotta, alcuni dei quali sono biocidi e altri rivelatori, ha detto Martin, sicuramente in breve tempo saremo in grado di raggiungere una quantità molto più elevata per l’unico obiettivo che abbiamo, che è l’eradicazione di questa specie.
In questo senso, Martin ha riferito che delle 240 case già ispezionate, circa 70 sono state trovate affette dalla termite. Inoltre, ha detto che altre 240 case saranno presto analizzate per scoprire se il parassita è presente anche lì.
Quando si tratta di curare le case colpite, Martin ha detto che saranno studiate caso per caso, poiché ogni casa “è colpita in misura diversa” e in alcuni casi il problema è dannoso per la struttura.
Sulla stessa linea, Garcia ha ricordato che il Comune di Tacoronte sovvenziona le famiglie colpite, dando aiuti che hanno permesso dei restauri nelle loro case.
Per quanto riguarda la distribuzione della termite sull’isola, Pestano ha detto che le due aree principali sono a Tacoronte, con la “zona zero” nell’urbanizzazione del Parque Atlantico e un focus su Los Naranjeros, e a La Laguna, con focolai in Valle de Guerra, Guamasa e Los Naranjeros.
A tutto questo, Pestano ha aggiunto che un “piccolissimo” focus trovato ad Arona nel 2016, e rimasto inattivo per un po’ di tempo, “è stato riattivato di recente”.
Tuttavia, il capo di Tragsatec ha detto che tutti questi focolai sono già stati trattati, compreso quello di Arona.
L’attuale fase del processo, che è la seconda, prevede la delimitazione del parassita e quindi si è fatto un perimetro di controllo nell’area interessata per evitare l’espansione della termite.
La terza fase prevede l’eradicazione del parassita, che è l’obiettivo ora perseguito e prevede il trattamento di tutti i terreni e le aree colpite.
La quarta e ultima fase sarà quindi “la più lunga” e durerà per un periodo “non inferiore a cinque anni”, durante il quale i focolai saranno monitorati per prevenire eventuali ricomparse.
Inoltre è in corso un servizio a domicilio, “porta a porta”, attraverso il quale i rifiuti interessati vengono raccolti dopo l’ispezione e che, se contaminati, il personale autorizzato li sposta nelle piazzole, dove vengono trattati con il biocida, vengono triturati e poi trattati nel PIRS.
Per segnalare che è stato rilevato un focolaio di termiti, Pestano ha ricordato che esiste già un protocollo e che gli interessati possono chiamare il numero 610592064, oppure scrivere alla mail informativa abilitata a questo scopo: [email protected].
Redazione