Anche se è il più piccolo comune delle Isole Canarie, Puerto de La Cruz custodisce un patrimonio storico-artistico che è un riflesso fedele della fiorente attività commerciale nel corso dei secoli.
La storia di Puerto de la Cruz, dichiarato Bene di Interesse Culturale nel 2006, affonda le sue radici nel XVI secolo e germoglia nel XVII secolo, quando la cittadina divenne lo sbocco per la ricca produzione agricola della Valle di Orotava.
Le case sono di stile coloniale, di architettura tradizionale canaria, con bellissimi balconi e poi eremi, patii, fortificazioni, passeggiate e piazze che portano echi del passato.
Nei secoli non è cambiato il valore di Plaza del Charco come punto d’incontro.
All’inizio del XVII secolo, nella zona si formavano delle pozzanghere (charcos) alimentate dall’acqua salata, in quanto collegate dal sottosuolo al mare.
Nel XIX secolo fu costruito il bacino centrale, i restauri sono stati completati nel 1993, mantenendo uno spazio di incontro per la città.
Il più antico edificio civile conservato nel Puerto è la ex Casa Reale della Dogana.
In stile tradizionale canario, fu fondata nel 1620 dalla famiglia Franchy e affittata al Tesoro Reale per operare come dogana e residenza degli amministratori.
Dal 1997 è di proprietà del Cabildo de Tenerife, che l’ha acquistata dalla famiglia Baillon e l’ha restaurata.
La Chiesa di Nuestra Señora de la Peña de Francia è il tempio che custodisce le immagini del Grande Potere di Dio e della Virgen del Carmen, patroni delle principali feste della città.
Fu costruita nel XVII secolo sul luogo di una precedente cappella, grazie alle donazioni dei parrocchiani, soprattutto dei mercanti.
La Piazza della Chiesa (o Plaza de la Pila) stupisce per i suoi bellissimi giardini, con diverse draghe, araucarie, palme delle Canarie, allori indiani e altri alberi impressionanti.
Su un lato si trova il monumento ad Agustín de Bethencourt y Molina (1758-1824), una delle figure più rilevanti nella storia di Puerto de la Cruz.
Ingegnere militare attivo in patria e in Russia, nacque proprio davanti a dove è stato eretto il suo monumento, nella casa dove sorgeva il vecchio Hotel Monopol, uno dei primi della città.
Il molo detto “Il penitente” venne progettato quando la precedente struttura non era sufficiente a fornire uno sbocco per l’esportazione di banane.
La sua costruzione iniziò nel 1911, anche se, per varie ragioni, fu terminata solo nel 1930.
Secondo la leggenda, deve il suo nome a un pirata che innamorato di una fanciulla andava agli appuntamenti con lei coperto con una tunica che lo portava a essere scambiato per un frate in penitenza, data la vicinanza del convento domenicano.
La Rocca (Peñón del Fraile) è un simbolo del Puerto, da dove si può godere di un’ampia vista panoramica sulla costa.
La storia ricorda che i religiosi camminavano lungo la via San Felipe fino al punto dove sorge il Peñón chiamato “del Fraile”, in memoria di Juan de Jesús.
Costui desiderando un luogo solitario dove riunirsi in preghiera, scelse questa alta roccia, formando una croce con due tronchi secchi.
Si dice che la mattina dopo sia apparsa la roccia fiorita.
Nel 1814 subì una grande riforma ad opera del genovese don Luis Lavaggi, scrivano della Casa di Cologan, che costruì la scalinata rifinita con un piccolo terrazzo circolare.
Il Castello di San Felipe chiamato anche Puerto Viejo, è una delle tre fortificazioni che sono state concepite per difendere la città dagli attacchi dei pirati e dei corsari.
Fu progettato dall’ingegnere Prospero Cassola nel 1634 e costruito da Antonio Gallegos.
Il Castello ha una pianta pentagonale, in stile coloniale e due altezze.
A suo tempo aveva un fossato e un ponte levatoio come unico punto di accesso.
Le fornaci da calce, conosciuti anche come Hornos de Don Luis o Los González furono costruite tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Da Fuerteventura proveniva la pietra calcarea che, una volta cotta, veniva trasformata in calce utilizzata per imbiancare le pareti delle case del Puerto.
L’Albergo Marquesa conserva in gran parte la sua struttura originale del palazzo canario che lo ospita. Fu costruito nel 1712 come sede delle Case principali o maniero della famiglia Valois-Cólogan.
Nel 1887, la società Hoteles y Sanatorium del Valle de La Orotava affittò la casa e fu chiamata Hotel Marquesa, in riferimento alla sua proprietaria, Laura de Cólogan Franchi, IV Marquesa de La Candia.
La Casa Palacio Ventoso e Torreón sono un prezioso esempio di architettura tradizionale canaria, catalogata come Bene di Interesse Culturale nel 1988.
L’ex convento di Santo Domingo (o Casa Rahn) si trova accanto alla terrazza del belvedere di Punta del Viento, in via Santo Domingo.
Fu costruita dai domenicani, che la terminarono intorno al 1659.
Nel corso della storia, è stato nelle mani dello Stato e anche di privati, fino a quando è stato recentemente acquistato dal Comune dai suoi ultimi proprietari (la famiglia Rahn).
La Chiesa di San Francisco e la Cappella di San Juan insieme a quella di San Amaro, a La Paz, sono tra gli edifici più antichi di Puerto de la Cruz.
La Cappella fu costruita tra il 1599 e il 1608. Accanto ad essa c’è la chiesa di San Francisco, che è l’unica cosa che rimane dell’antico convento francescano
La Plaza de Víctor Pérez fu costruita nel 1904 in onore del medico e promotore del Gran Hotel Taoro, grande studioso di botanica e pioniere del turismo in città.
Claudia Di Tomassi