Il contratto con la Funivia è terminato a novembre e il Cabildo sta preparando una nuova gara d’appalto.
La riapertura del Rifugio Altavista sul Teide dipende da una gara d’appalto per la gestione preparata dal Cabildo di Tenerife.
Lo conferma il primo vicepresidente dell’istituzione, Enrique Arriaga, che ricorda che “è chiusa a causa della crisi turistica dovuta alla pandemia”.
Arriaga assicura che “non è necessario che la risoluzione dell’accordo vada al Consiglio direttivo” nonostante il fatto che in due occasioni sia stata all’ordine del giorno.
Tutta parte della concessione nel 2004 per 25 anni, che è stata rinnovata per uno nel 2019 ed è scaduta lo scorso 1° novembre “senza possibilità di proroga, secondo l’Intervención”, dice Arriaga.
Per quanto riguarda i sei lavoratori del Teleférico del Teide che lavoravano al Rifugio, Arriaga ricorda che “sono personale di questa azienda e non del Cabildo”.
Egli sottolinea che “sono ora in un ERTE fino al 31 gennaio”.
Il capitolato d’oneri di questo nuovo appalto pubblico per la gestione della risorsa si trova ora nell’Area Insulare delle Strade e del Paesaggio che prepara il documento.
Arriaga spiega che “nel 2002 la gara è stata dichiarata nulla e due anni dopo è stato stabilito l’accordo.
Ora si aprirà un concorso e qualsiasi azienda potrà candidarsi.
Anche la funivia del Teide”.
Il Ministro capisce che “non era necessario portare la risoluzione al Consiglio direttivo, tutto è stato fatto secondo la legge”.
Ora si sta lavorando su queste specifiche per garantire la gestione del servizio pubblico.
Avverte che “se c’è un’emergenza per cui il Rifugio deve essere riaperto, sarebbe necessario cercare delle formule transitorie e gli operai della Funivia del Teide potrebbero entrare ad Altavista, ora in ERTE”.
Il 30 ottobre il Ministro Arriaga ha emesso una delibera che dichiara l’estinzione dell’accordo tra il Cabildo e il Teleférico del Teide per la gestione del suddetto Rifugio Altavista.
Il 17 novembre è stato comunicato ai lavoratori che il contratto sarebbe stato risolto il 31 gennaio.
Il governo del Cabildo per due volte non ha affrontato la risoluzione della chiusura del Rifugio Altavista sul Teide, nonostante la questione sia stata inserita come punto all’ordine del giorno.
La prima volta fu il 10 novembre quando la risoluzione fu portata per la ratifica, ma rimase sul tavolo e quindi non fu approvata.
Le fonti consultate sottolineano che “normalmente, ciò che rimane sul tavolo viene fatto perché manca qualche documento o ci sono dubbi sul fascicolo.
Una volta risolto il problema, viene riportato al Consiglio direttivo e approvato”.
In questa occasione non è stato così.
In realtà, è stato riportato al Consiglio direttivo il 24 novembre scorso, ma è stato rimosso prima di essere trattato.
In altre parole, ad oggi, il Consiglio direttivo non ha ratificato la risoluzione che ha estinto la convenzione.
Le fonti legali consultate, comprese quelle del CSIF, il sindacato che difende i sei lavoratori del Rifugio, ritengono che l’organo che ha approvato l’accordo sia lo stesso che dovrebbe approvarne la risoluzione.
In questo caso, il Consiglio direttivo.
Da questo punto di vista, essi comprendono che “i privati del Consiglio direttivo (51%) non si opporranno alla decisione di porre fine alla concessione”.
Essi ritengono che “questi lavoratori possano essere riadattati ad altre posizioni all’interno dell’azienda Teleférico del Teide, che conserva diversi servizi come la base della funivia stessa”.
Le fonti ritengono che “ciò che non è accettabile è che lo scoprano con altri mezzi non ufficiali e abbiamo scritto al vicepresidente, Enrique Arriaga, e al consigliere della zona, Martín Plata, senza aver ottenuto nemmeno una risposta”.
Ugo Marchiotto