La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento dell’on. Massimo Ungaro, eletto in Europa di Italia Viva, e poi riformulato dal Governo, che introduce un’esenzione pari al 50% dell’IMU sulla prima casa posseduta da pensionati di qualsiasi nazionalità non residenti nel territorio dello Stato, che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.
L’emendamento inizialmente prevedeva una esenzione del 100%, ma dovendo la misura basarsi esclusivamente sui fondi messi a disposizione dal gruppo di Italia Viva non è stato possibile coprirla tutta in questo momento.
E la soddisfazione è arrivata anche dall’Associazione Bellunesi nel Mondo, che ha definito una “prima vittoria” questa decisione.
“Questa è una prima vittoria della battaglia che abbiamo portato avanti da subito anche come Associazione Bellunesi nel Mondo – ha detto Oscar De Bona, Presidente Abm -.
In primis sensibilizzando i Sindaci della provincia di Belluno e secondo collaborando anche direttamente con i rappresentanti politici eletti all’estero e tra questi la senatrice Laura Garavini di Italia Viva”.
L’approvazione dell’emendamento è frutto di un intenso lavoro, nato da una proposta della senatrice di Italia Viva eletta in Europa, Laura Garavini a cui, oltre al gruppo di Italia Viva, anche il Partito Democratico, con le colleghe elette all’estero Francesca La Marca e Angela Schirò, hanno dato un importante sostegno politico.
Da inizio anno non sono mancati comunicati stampa, articoli mirati sulla rivista “Bellunesi nel mondo”, lettere e testimonianze dirette di bellunesi, soci Abm, che rivendicavano questo diritto.
“Voglio ringraziare i sindaci della provincia di Belluno, che da subito hanno risposto al nostro appello – continua De Bona – è stato un segnale di vicinanza e di riconoscimento ai nostri emigranti”.
Ma la battaglia, secondo l’Abm, è “stata vinta a metà”: “nel 2021 continueremo a battagliare affinché si porti a casa il risultato del 100% e che si vada oltre al paletto dei pensionati iscritti all’Aire, applicando questa esenzione anche a chi è ancora in età lavorativa e risiede all’estero.
Il gioco di squadra porta sempre risultati concreti.
Grazie quindi anche ai nostri rappresentanti politici eletti all’estero, che si sono subito attivati”.
(aise)