Spesso noi italiani lamentiamo la mancanza di fermento culturale a Tenerife , ma in realtà viviamo in un’isola che ci offre occasioni di conoscenza e emozione gratis e alla portata di tutti.
Dedicheremo una breve serie di articoli a presentare i gioielli della vegetazione canaria, che particolarmente in questo momento buio, ci offrono la possibilità di ritrovare un poco di leggerezza dello spirito a contatto con la natura, in modo gratuito
La Canarina canariensis
E’ una pianta endemica della laurisilva, sicuramente una variazione locale della Canarina abissinica dell’Etiopia occidentale un poco più pelosa e legnosa.
Si trova in generale in zone fresche e abbastanza piovose, fra i 300 e i mille metri sul livello del mare per lo più protetta a ridosso di alberi o cespugli.
E’una pianta da tubero, tende ad essere rampicante in modo delicato, si appoggia alle altre piante e poi ricade con dolcezza.
Si secca nella stagione calda e rinasce dal tubero in autunno, ogni anno più forte.
I fiori sono incantevoli campanelle che possono superare i dieci centimetri di lunghezza e il colore varia dal giallo al rosso con tutte le sfumature dell’arancione screziato.
Il colore dipende dall’esposizione al sole e dalla composizione del terreno.
Le bacche sono commestibili e formavano parte integrante dell’alimentazione dei guanches che li chiamavano “bácaros” e secondo quanto riportato dai testi degli studiosi locali era un alimento dolce usato per i bimbi sia come “medicamento“ contro gli stati di debolezza che come alimento, essendo dolce e pastosa, di facile digestione.
Chi volesse coltivarla può anche al sud dell’isola a patto che le garantisca la protezione di una pianta più grande, riparo dal vento e acqua abbondante.
Si propaga per seme o per talea.
Un problema può essere l’impollinazione perché gli uccelli che si nutrono delle sue bacche della famiglia Sylvidae, come i warblers (varietà di Passeriformi) e gli gnatcatchers (altra varietà di Passeriformi), non si trovano al sud e potrebbe essere necessario spennellare i fiori delle piante gli uni con il polline delle altre.
Ma per i giardinieri questo non sarà sicuramente un problema, si tratta in fondo di coccolarla un poco e aspettare che ci ringrazi con una fioritura che dura da Novembre a Aprile e vale assolutamente la pena.
La specie è protetta, si ha bisogno di un permesso per lo sfruttamento, la raccolta, il trasferimento o la coltivazione per uso commerciale.
Claudia Maria Sini