Il Servizio sanitario delle Canarie implementa la diagnosi precoce da parte dei servizi di emergenza dell’ospedale, promuove la sensibilità e non stigmatizza le persone colpite.
Il Dipartimento della Sanità del Governo delle Isole Canarie, attraverso la Direzione Generale della Sanità Pubblica, si è unito alla celebrazione della Giornata Mondiale dell’AIDS.
Con lo slogan Solidarietà globale, Responsabilità condivisa, il messaggio si concentra sulla necessità di sensibilizzare e di evitare lo stigma della malattia, oltre che di pubblicizzare i progressi compiuti contro la pandemia di HIV.
I dati epidemiologici indicano che il numero di nuove infezioni da HIV all’anno è compreso tra 250 e 300.
Nel 2018 sono state diagnosticate e segnalate 272 nuove infezioni da HIV, a un tasso di 12,78 per 100.000 abitanti.
Il Ministero della Salute inizierà la diagnosi dell’HIV dagli stessi servizi di emergenza dell’ospedale.
Si tratta di una strategia della Società Canaria di Medicina d’Emergenza (Semes-Canarias), di Gesida e della Società Canaria di Malattie Infettive, che cerca di aumentare la diagnosi precoce attraverso un sistema di allarme automatico.
Il documento promuove lo screening dell’HIV nei servizi di emergenza, che consente un maggiore accesso alla diagnosi da altri livelli di assistenza.
Questa iniziativa permetterà l’accesso alla diagnosi a persone che non sono utenti frequenti dei servizi sanitari, come i giovani, gli immigrati o le persone anziane senza sospetto di HIV e che non possono o non vogliono essere sottoposti a screening nel loro centro di assistenza primaria.
Lo studio prevede che i servizi di emergenza possano diagnosticare tra i 40 e i 180 nuovi casi all’anno.
Nel 2020, l’attenzione si è concentrata sulla pandemia del coronavirus, che ha messo in evidenza che la salute è direttamente collegata ad altre questioni, come la riduzione delle disuguaglianze, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la protezione sociale e la crescita economica.
Eliminare lo stigma e la discriminazione è la chiave per porre fine alle pandemie di HIV e COVID.
Le persone con HIV continuano ad essere discriminate.
Dobbiamo continuare a ricordare che baciare, capire, amare, toccare e vivere insieme NON trasmettono l’HIV.
Franco Leonardi