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    La dittatura della finzione!

    L’ultima delibera del consiglio d’Europa (risoluzione 2361/2020)…

    Siamo ormai nell’era della finzione.

    Con suono di trombe e coriandoli ci dicono che  “proprio dall’Europa”  arriva la garanzia che né saremo obbligati a sottoporci al vaccino né saremo sottoposti a pressioni collaterali o discriminazioni  di sorta se decidessimo di esercitare tale diritto.

    Innanzitutto: L’Europa… cosa vuol dire? Parlamento? Commissione? Consiglio? Corte?

    Il 99% per cento delle persone non è in grado di rispondere a questa domanda e invece è tempo di imparare la differenza perché il peso sulle nostre vite dei tentacoli del polpo europeo varia enormemente a seconda del mittente del messaggio.

    Nello specifico siamo di fronte più a una minaccia che a una riassicurazione ma siccome lo stile dell’UUEE è esattamente quello del lupo della fiaba, che si copre con la pelle d’agnello e mangia zucchero per farsi aprire la porta spontaneamente, nessuno stupore.

    Al punto 7.3.1/2/3/4 della Risoluzione 2361 nella sua versione PROVVISORIA, effettivamente, troviamo tutte le belle parole che invadono il web da alcuni giorni.


    Parole atte a catturare il cuore della popolazione che, citando testualmente “are increasingly experiencing pandemic fatigue” (stanno soffrendo ogni giorno di più le conseguenze dolorose della pandemia).

    PRIMA E DOPO, però, c’è il cuore del messaggio.

    • Fino alla fine del 2021 sappiamo già (COME?) che si dovrà ballare lo stesso ballo.
    • I tempi della distribuzione e vendita del vaccino pagato dai governi con i soldi nostri se serve, con misure straordinarie, rappresentano il vero calendario per dirci se e quando torneremo alla vita normale.
    • Lo sviluppo per assicurarsi che nessuna categoria umana e nessun paese debole resti indietro rispetto alla possibilità di acquistare e distribuire sul territorio il vaccino può richiedere politiche (e finanziamento delle stesse) straordinarie.
    • Il fatto che eccellenze in campo medico possano smussare la fede nell’utilità di un vaccino specifico per un ceppo di virus che nel frattempo è mutato tre volte e comunque non è stato sperimentato abbastanza per non temere effetti collaterali anche gravi… non è importante. Ci passeranno sopra.
    • Unicef, associazione europea per i diritti del bambino, applaude.
    • Il percorso del passaporto / vaccino, chiaramente non subirà battute d’arresto a causa dei punti 7.1/2/3, che sono solo fumo negli occhi per farci abbassare la guardia.

    Claudia Maria Sini

     

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