Le sopracciglia sono un elemento imprescindibile nel make up.
Avere sopracciglia ben definite e delineate esalta la bellezza del viso.
Ma facciamo un tuffo nel passato e scopriamo come sono cambiate nel tempo.
Negli anni 20, il make up comincia ad essere utilizzato dalle attrici del cinema muto e in questi anni spopolano sopracciglia sottilissime o addirittura disegnate.
La linea dell’arcata sopracciliare è rivolta verso il basso, elemento che ne determina un senso di tristezza e malinconia.
Negli anni 30 le sopracciglia rimangono fini e sottili, con la differenza che l’arco diventa più arrotondato.
L’icona di bellezza dell’epoca fu Greta Garbo: l’arcata sopracciliare dell’attrice svedese venne completamente depilata da Max Factor, truccatore delle star ad Hollywood, che disegnò poi il celebre arco con la matita.
Da quel momento in poi Greta e le sue sopracciglia divennero iconiche e copiate dalle donne degli anni Trenta.
Negli anni Quaranta si abbandonano le linee sottili in favore di un’arcata sopracciliare più morbida e naturale, più ribelle e meno artefatta, più sinuosa e armonica.
A metà del secolo scorso le sopracciglia diventano folte, definite e ad ala di gabbiano, proprio come le portavano Marilyn Monroe e Elizabeth Taylor.
Anche il trucco diventa più audace, con eye liner e labbra rosse.
Negli anni sessanta ritornano le sopracciglia sottili ed arcuate, ma anche quelle disegnate con il make up, perfette, definite e tondeggianti come quelle indossate da Sophia Loren, ma talvolta anche più scure e intense, in contrasto con il colore dei capelli: è il caso per esempio delle sopracciglia sfoggiate da Anita Ekberg in uno dei film che hanno segnato gli anni Sessanta, “La dolce vita”.
Negli anni settanta diventano ribelli. L’arcata sopracciliare è folta e lasciata spesso incolta.
C’è chi invece le assottiglia o le elimina del tutto: Mina, che negli anni ’70 appariva totalmente priva delle sue sopracciglia, pare depilate la prima volta per gioco e diletto.
La cantante ha poi mantenuto questo look, concentrando l’attenzione sul trucco occhi.
Negli anni 80 iI trucco diventa metallico e fluo, i capelli sono cotonati o cortissimi, e le sopracciglia sono spettinate e spesso lasciate incolte: le arcate sopracciliari sono folte e scure, come quella di Madonna. È il periodo in cui l’arcata sopracciliare perde spesso la sua forma.
Negli anni Novanta spopolano le super model e il mondo femminile comincia a dare più importanza alle sopracciglia, ma nel modo sbagliato.
La bellezza inizia nuovamente a fare retromarcia verso le tendenze degli anni Sessanta: dopo trent’anni si torna ad avere sopracciglia sottili e fini con arcate minimal.
Negli anni Duemila assistiamo a un vero e proprio disastro. L’arcata sopracciliare diventa un filo sottilissimo, spesso senza una forma precisa, oppure con linee dritte o con un accenno di arco.
Dal 2000 si prende coscienza che l’arcata sopracciliare non può essere standard per tutti i volti, perchè ogni viso richiede forme, spessori e proporzioni differenti.
Dal 2010 le sopracciglia tornano ad essere folte, definite e curate. Ritorna anche il make up per le sopracciglia: dapprima con prodotti più marcati e intensi, mentre verso il finire del decennio si scelgono tecniche più soft e meno “artificiali”.
Negli ultimi anni si afferma una nuova tendenza, il tatuaggio alle sopracciglia, per chi per natura, ha poche sopracciglia oppure un’arcata sopracciliare con qualche buco o asimmetrica.
Le tecniche per definire le sopracciglia sono differenti e si va dalla dermopigmentazione classica al microblading, fino all’ultima arrivata microshading.
L’unica regola è affidarsi a un professionista per evitare spiacevoli incidenti che invece di valorizzare il viso, lo penalizzano.
Luana Reina