La polizia nazionale sviluppa la quarta fase dell’operazione “Driver”, che ha portato all’arresto di 436 persone in tutta la Spagna e al sequestro di 600 patenti contraffatte.
Agenti della Polizia Nazionale, in collaborazione con la Direzione Generale del Traffico, hanno sequestrato quasi 600 patenti venezuelane falsificate e preparate per essere scambiate con patenti spagnole.
L’intervento è stato fatto nella quarta fase dell’Operazione Driver, che ha portato all’arresto di 436 persone in undici province spagnole; 46 di loro a Santa Cruz de Tenerife.
Gli accusati hanno ottenuto la falsa documentazione attraverso le reti sociali, dove gruppi criminali situati in Venezuela li hanno fatti pagare una media di 90 dollari e hanno promesso di consegnare loro, in due o tre giorni, via posta, la patente venezuelana per guidare.
Da agosto 2017, il Venezuela ha emesso un nuovo formato che non soddisfa i requisiti legali per il processo di scambio, così questi cittadini hanno fatto ricorso a gruppi criminali per ottenere un falso del formato precedente.
La frode si è diffusea in tutto il territorio spagnolo a causa del fatto che, nelle città con maggiore presenza di venezuelani, era molto difficile ottenere un appuntamento al Comando del traffico, così li richiedevano in sedi meno sovraffollate nei territori vicini.
Di conseguenza, la Direzione Generale del Traffico ha sospeso lo scambio con il Venezuela dal 15 marzo 2021.
L’indagine, iniziata all’inizio del 2020, è culminata nell’arresto di 436 venezuelani: 312 a Madrid, 46 a Santa Cruz de Tenerife, 23 a Malaga, 13 a Guipuzcoa, 11 a Siviglia, nove ad Alava, nove ad Alicante, sette a Barcellona, quattro a Ciudad Real e uno nelle province di Badajoz e Pontevedra.
I possessori delle licenze false non potevano dimostrare di avere una licenza legale, con il conseguente pericolo per la sicurezza stradale.
Con quest’ultima fase, un totale di 1.237 persone sono state arrestate e 1.695 documenti sono stati sequestrati, di cui 373 spagnoli e 1.322 venezuelani.