La Real Sociedad Económica de Amigos del País de Tenerife ha presentato ieri un rapporto, il cui autore principale è Domingo Jesús Lorenzo Díaz, professore del Dipartimento di Economia Applicata e Metodi Quantitativi dell’Università di La Laguna, il cui obiettivo è analizzare il PIL delle isole Canarie e l’impatto della pandemia su questa grandezza.
Su quest’ultimo punto, lo studio rivela che l’effetto della crisi sanitaria causata dal coronavirus nell’arcipelago è stato devastante.
Il PIL delle Isole Canarie a prezzi correnti è sceso di 9.794 milioni di euro nel 2020 rispetto all’anno precedente, un calo del 20,77%.
La distribuzione territoriale di questa riduzione, in termini assoluti, è concentrata nelle isole capitali, Tenerife e Gran Canaria.
In particolare, il calo del PIL in entrambe le isole ha rappresentato il 78% del calo totale dell’economia delle Canarie.
La contrazione del PIL a Tenerife è stata di 4.162 milioni di euro, un calo del 20,7%, mentre a Gran Canaria la caduta è stata di 3.492 milioni di euro, o 18,9%.
Le isole orientali, Lanzarote e Fuerteventura, hanno sperimentato la maggiore contrazione dell’arcipelago in termini relativi, come risultato di una maggiore concentrazione dell’economia nelle attività turistiche e commerciali.
A Lanzarote, la riduzione del PIL dell’isola nel 2020 è del 27,9% (1.048 milioni di euro), mentre Fuerteventura registra la maggiore riduzione dell’economia in termini percentuali, 30,1% (798 milioni di euro).
Al contrario, le isole meno colpite sono le isole verdi, con El Hierro che vede il minor declino della sua economia nel 2020 (-10,2%), seguita da La Palma (-13,0%) e La Gomera (-17,2%).
Tuttavia, al di fuori dell’analisi del PIL dopo la pandemia, una delle conclusioni dello studio è che negli ultimi 20 anni il PIL delle Isole Canarie e della Spagna si sono evoluti in modo simile, con una crescita media annua del 1,3% e del 1,6%.
Al contrario, la popolazione dell’Arcipelago è cresciuta, in termini percentuali, più del doppio di quella della Spagna, con tassi medi annui dell’1,6% e dello 0,8%, rispettivamente.
Tra il 2000 e il 2019, il PIL pro capite delle Isole Canarie è passato dall’essere il 98% dell’indicatore spagnolo, e l’85% dell’indicatore europeo (UE-27), a rappresentare l’80% del PIL pro capite spagnolo e il 68% dell’UE-27.
Perciò, tra le regioni europee, le Canarie sono una di quelle che in questo secolo hanno avuto meno convergenza rispetto alla media spagnola ed europea.