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    Cambiamenti per salvare le città costiere

    Salvare la demolizione delle case sulle coste delle Canarie, questo è l’obiettivo del Partito Popolare e per questo, il Gruppo Popolare al Senato sta portando alla Camera Alta una Proposta di Legge, relativa alla modifica della Legge 22/1988, del 28 luglio, sulle coste, “con la quale chiediamo al Governo la sopravvivenza dei complessi urbani costieri di tipologia tradizionale su terreni che sono diventati di dominio pubblico.

    Un’iniziativa con la quale, dal Partido Popular, cercano che questi nuclei usufruiscano di qualche particolarità nel trattamento della legislazione costiera come avere una protezione speciale come un bene di interesse culturale o di rilevanza locale”, dice Antona.

    Inoltre, il senatore regionale e vice portavoce del Gruppo Popolare assicura che “con questa iniziativa non stiamo solo cercando di trovare una soluzione per i residenti di Punta larga e El Faro, ma per tutte le isole Canarie e il resto della penisola”.

    In concreto, il palmare spiega che questa proposta di legge stabilisce che quei gruppi di edifici residenziali o commerciali che rispettano una serie di caratteristiche saranno considerati centri urbani con valori etnologici speciali.

    In primo luogo, devono avere un valore culturale, storico o etnologico che meriti di essere conservato, “e questo dovrà essere accreditato dal Comune in cui si trovano, che dovrà rivolgersi al Ministero responsabile per le questioni costiere, accompagnato da un parere favorevole della Comunità Autonoma in cui si trovano”, sottolinea. In secondo luogo, devono essere integrati nell’ambiente costiero in modo tale che la loro demolizione o rimozione comporterebbe una perdita di patrimonio culturale, storico o turistico.

    Il terzo requisito, dice Antona, è che devono esistere prima della loro inclusione nel dominio pubblico marittimo-terrestre.

    Allo stesso modo, il portavoce assicura che questo progetto di legge stabilisce anche che i nuclei urbani catalogati dall’Amministrazione dello Stato come nuclei urbani di speciale valore etnologico nei termini indicati nel paragrafo precedente, “saranno esclusi dal demanio pubblico marittimo mediante una demarcazione che li escluda e saranno regolati dal regime dei terreni inclusi nella zona di servitù di protezione”, sottolinea.


    Inoltre, chiedono anche al governo “nella sua pianificazione delle opere di protezione delle coste, di dare priorità alla protezione del fronte costiero dei centri urbani inclusi in questa disposizione”, dice.

    Infine, Antona ricorda che “stiamo vivendo tempi molto complicati a causa della pandemia.

    Quindi ora più che mai dobbiamo essere al fianco dei cittadini, offrendo loro soluzioni ai loro problemi”.

    Bibi Zanin

     

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