Questo mese l’arca del mistero approda in una delle isole più rigogliose dell’arcipelago per far conoscere i misteri che circondano antiche edificazioni.
In Canaria è molto famosa la costruzione piramidale situata in Güimar a Tenerife della quale si è parlato in precedenti articoli.
Anche a La Palma si trovano edificazioni a forma di piramide che, pur essendo meno imponenti, presentano caratteristiche degne di essere paragonate alle più famose del resto del mondo.
Secondo gli studiosi al giorno d’oggi si conoscono 15 piramidi principali, 63 tumuli e una costruzione su cui ancora non vi è un accordo se si tratti di una piramide o una formazione naturale.
Vari ricercatori conservatori che hanno potuto studiare queste strutture le attribuiscono ad accumulazioni di pietre realizzate dai contadini degli antichi Benahoariti (Popolazioni preispaniche originali dell’isola), con la funzione di liberare aree di terreno da usarsi per le coltivazioni.
Questa spiegazione però si scontra con il senso comune contadino.
Infatti avendo a disposizione burroni scoscesi nelle prossimità, per semplice risparmio di tempo e terreno, sarebbe stato molto più rapido ed efficace buttare le pietre in quelle zone inutilizzabili per le coltivazioni.
Un altro fattore che si scontra con questa teoria risale al 1632, quando il frate Juan de Abreu Galindo scrive un libro chiamato “Historia de la conquista de las siete islas de Gran Canaria” dove narra le abitudini delle popolazioni nelle varie isole ed associa a questi tumuli un utilizzo commemorativo.
Il testo racconta che, alla morte dei personaggi importanti dei villaggi, venissero costruiti questi tumuli intorno ai quali venivano realizzati canti, balli e competizioni di lotta per ricordare al defunto durante gli anni.
Questa spiegazione potrebbe essere la causa della costruzione dei tumuli però perde di efficacia la spiegazione dell’origine delle piramidi che avrebbero richiesto uno studio accurato della costruzione e conoscenze di geometria e matematica di livello superiore.
Altri ricercatori invece hanno notato alcuni parallelismi interessanti relazionati con le piramidi dell’isola e quelle in Egitto, (Giza) e centro America (Tenochtitlan).
Analizzando il posizionamento geografico si può stabilire che tutte le piramidi in questione si trovano allineate con il tropico del cancro.
Questo allineamento particolare ha fatto pensare a una rappresentazione del cielo sulla terra come accade in Egitto con le tre piramidi principali relazionate con il cinturone di Orione.
Dalle prime analisi effettivamente si è vista una certa connessione con la posizione delle piramidi e la posizione della costellazione Canis Mayor intorno a 12.000 anni fa e dove risalta una stella molto importante per le popolazioni locali, Canopo considerato il dio del vento.
Canopo anche per le popolazioni egizie aveva molta rilevanza.
La dimostrazione è data dai vasi dove gli imbalsamatori depositavano gli organi dei faraoni e che li denominavano con tale nome.
Questa teoria però non spiega perché i “Benahoariti” in onore di questo dio realizzassero rituali e celebrazioni dentro alle caldere vulcaniche spente e non intorno alle piramidi la cui costruzione viene loro attribuita.
Inoltre queste popolazioni si considera abbiano colonizzato le isole scappando dall’Africa durante la conquista romana e per questo motivo non trova riscontro con le piramidi riflettendo la localizzazione di una costellazione di millenni più antica.
Questa incongruenza ha portato alla nascita di varie teorie piuttosto di moda nell’attualità, dove si ipotizza che la creazione di queste costruzioni sia da addebitare a popolazioni ancora più antiche con l’aiuto di visitatori di altri pianeti.
Secondo questa teoria si tratterebbe di registri in pietra di incontri con extraterrestri provenienti da pianeti intorno alla stella Canopo, sperando che un giorno grazie alla nostra tecnologia potessimo arrivare a scoprire questi messaggi e spingere il genere umano a visitarli.
L’unica cosa chiara tra tutte le teorie proposte è che per ora nessuno ha una conoscenza sufficientemente profonda delle popolazioni canarie, delle sue tradizioni e capacità costruttive per riuscire a dare una spiegazione totalmente plausibile di queste stranezze.
Loris Scroffernecher