A volte paiono prigioni.
Se ad alcuni la vita quotidiana sembra povera, che non accusino l’isola, il fato, Dio, gli altri; che accusino loro stessi perché non sono abbastanza poeti o anche solo buoni osservatori, da portare a galla la ricchezza nella vita quotidiana, di quello cui sono circondati.
Per un ideatore, un padre, un edificatore, non esiste povertà né luoghi poveri e indifferenti.
E se anche vivessero in un carcere, con le pareti che non lasciano filtrare i rumori del mondo, facendoli sprofondare nella sensazione di solitudine e povertà, non avrebbero sempre il ricordo della loro infanzia, ricchezza preziosa, tesoro dei ricordi? O di un sogno?
Rivolgiamo tutti lo sguardo verso colori che esistono, luci, profumi, vociare, gusti, speranze, il cielo di notte, un semplice sorriso che incontriamo per strada.
Tentiamo di risollevare le sensazioni sommerse di un passato e di un presente che si fa fatica, un po’ da masochisti, di vedere.
Auguro a questi ammutoliti, ma anche a tutti, di trovare molta pazienza dentro per sopportare questa “calima” di povertà, di tristezza e solitudine, che alla fine comunque passerà; e che possiate acquistare sempre più fiducia in quello ch’è difficile ora da vedere e da credere.
Ogni giorno lasciatevi guidare dalla vita.
Certamente la vita ha ragione, in tutti i casi.
Non vi osservate troppo, non frenate gli istinti, i desideri, la volontà di provare, di osare.
Non create conclusioni troppo rapide da quello che vi accade; lasciate semplicemente che vi accada.
Andrea Maino
Pablo Picasso – La corsa – 1922