Gli incidenti di parapendio stanno diventando comuni a Tenerife; ce ne sono stati sei in questo mese, cinque dei quali ad Adeje.
Gli utenti delle reti sociali non possono credere a quello che sta succedendo e molti si chiedono come sia possibile.
La prima cosa da tenere presente è il profilo della maggior parte delle persone colpite: maschi, stranieri e inesperti, che volano da soli, ignari delle particolari condizioni meteorologiche e orografiche delle principali zone di volo dell’isola.
“Molte persone vengono a Tenerife con l’idea che i voli sono facili, e poi si trovano in questo tipo di problemi”, dice Borja Roig, un tecnico sportivo all’altro capo del telefono.
In piena stagione invernale, il cielo si trasforma in una specie di amalgama di colori con decine di sportivi che vengono da Germania, Francia e Italia, tra gli altri, per approfittare del tempo favorevole di queste parti.
Scendere in parapendio dai ripidi pendii, dalle valli e dalle spiagge di sabbia nera, con il Teide sullo sfondo, è un’attrazione turistica irresistibile per quasi tutti, ma non farlo in modo sicuro può costarti la vita.
Colpisce il fatto che la maggior parte degli incidenti avvenga ad Adeje, ma gli esperti consultati concordano che si tratta più di una questione di statistiche che di pericolo.
“Questa zona è di gran lunga una delle migliori per coloro che vengono a volare da soli, in monoposto, ed è per questo che più persone si concentrano lì.
Infatti, è probabilmente uno dei posti in Spagna, e direi in Europa, con più ore di volo all’anno”, dice Borja.
Roig elenca tre fattori che ci aiutano a capire l’origine del problema.
“Nella stagione invernale, il numero di piloti sull’isola si moltiplica perché il tempo nei loro paesi non è buono, e i turisti ne approfittano per fare pratica qui. Quindi la probabilità di un incidente aumenta”.
La seconda chiave sta nel fatto che “molti arrivano con un livello di formazione molto basso e questo crea un problema, perché ogni area di volo ha le sue condizioni; qui, per esempio, abbiamo perdite di vento e condizioni di bolina e sottovento molto marcate”.
E poi c’è il fatto che “quando si va a volare all’estero, la cosa migliore sarebbe mettersi nelle mani di professionisti locali, e ci sono molte persone che non lo fanno”.