José Agustín Álvarez Rixo, uno storico di Puerto de La Cruz (1796-1883) si preoccupò di compilare le ricette create da sua madre, Gregoria Rixo, dalle zie e dalle amiche di Los Silos e Buenavista.
Dedicò una parte considerevole del suo tempo alla creazione e alla raccolta di materiali diversi che non si concentravano solo sulla storia, l’economia, l’educazione, la salute, la linguistica o la letteratura, ma anche le ricette di cucina.
Nelle sue note al Diccionario de Historia Natural del suo ammirato Viera y Clavijo e compilato da Agustín Millares Torres, descrive alcuni processi culinari come quello dell’amolán, secondo la ricercatrice della ULL Carmen Díaz Alayón.
Si trattava di un burro fatto con latte di capra o di pecora con miele di api o di canna che, secondo Álvarez Rixo, era anche conosciuto come ‘manteca de ganado’ (lardo di bestiame) una volta sciolto e salato.
Era molto popolare tra gli abitanti delle Canarie per il suo potere curativo per i disturbi di stomaco, e riferisce che veniva addirittura inviato in bottiglie o brocche nelle Americhe.
La collezione documentaria di questo poligrafo portuense – sotto la custodia dell’Università di La Laguna dal 2014 – comprende 58 ricette sciolte scritte a mano da diverse mani.
I ricercatori Carmen Gómez-Pablos Calvo e África González Gómez hanno rilevato fino a nove tipi di scrittura.
Secondo il loro studio, diverse ricette, come quelle di escabeche de nuez verde, escabeche de pepinos, judías verdes e chayotas, sono scritte dalla madre del poligrafo, Gregoria Rixo.
(La scapece voce napoletana, dallo spagnolo escabeche, ovvero “salsa all’aceto”, alterazione di vocabolo arabo).
È sorprendente trovare ricette intitolate ‘Boiled plum pudding’, la cui spiegazione è scritta in spagnolo, e ‘A potatoe pudding’, che è scritta invece in inglese, seguita da altre versioni di “pudín”, come quello di miglio.
Queste note rivelano l’influenza inglese sull’isola.
In altre ricette, l’influenza portoghese può essere vista anche in parole scritte in portoghese, come ‘xicara’, e ricette i cui nomi ricordano Madeira, come ‘Dulce de membrillo conforme lo usan en la Isla de la Madera’ (gelatina di mele cotogne come si usa sull’Isola di Madeira).
Queste ricette furono probabilmente scritte su delle carte riutilizzate, dato che sul retro di una ricetta si vede chiaramente una “ricevuta” per un salario firmata da Mauricio Martín e dal segretario Diego Antonio Costa.
In altri, invece, c’è una chiara intenzione di lasciare un ricordo, per esempio quello che comprende l’albero genealogico in cui si indica l’origine in Buenavista con il matrimonio di Francisco Rixo con Catalina Méndez del Castillo.
Tra le preparazioni culinarie ci sono anche quelle del composto di bubangos, frittata di ceci, bizcochadas de la reina e mistela (liquore).
Tra le note – a volte condite da conti, prezzi e liste di prodotti – ci sono consigli su come pulire le macchie o su come tingere il pizzo, così come rimedi per alleviare disturbi come il mal di denti, e molte delle ricette sono più definizioni che istruzioni di preparazione.
Per esempio, si spiega che l’alboronía è “Gisado (piatto) que se hace de Berenjenas tomates Calabazas y pimientos todo picado”.
Che l’almojábana è “torta que se ase de queso y arina” e che esiste “Otra almojabana” che è “Manjar hecho de masa con manteca huevos y asucar amanera de los que se llaman mantecados y los buñuelos y otras frutas de sarten hechas de la misma masa” (Manjar di pasta con strutto, uova e zucchero del tipo chiamato mantecados e le frittelle e altri fritti fatti della stessa pasta).
Tradotto dalla Redazione