Le Isole Canarie si trovano in una posizione ideale come sede dell’Agenzia spaziale spagnola, essendo una regione europea vicina all’Equatore e al continente africano (meno di 100 km) e con profonde relazioni con l’America Latina.
Le argomentazioni addotte dalle Isole Canarie per assicurarsi la sede dell’Agenzia Spaziale Spagnola sono sufficientemente solide e rigorose da meritare il sostegno e l’impegno incondizionato delle diverse amministrazioni della Comunità Autonoma, delle organizzazioni imprenditoriali, industriali e sociali, delle università e degli istituti scientifici, poiché si tratta di una grande opportunità per dare un forte impulso all’innovazione e allo sviluppo tecnologico, economico e sociale.
Lo scorso aprile, la Real Sociedad Económica de Amigos del País de Gran Canaria ha tenuto l’undicesima edizione della sua Conferenza Aerospaziale biennale, in una nuova manifestazione dell’interesse che ha mostrato per l’attività aeronautica e spaziale negli ultimi vent’anni.
Queste conferenze sono state il seme per l’istituzione dell’Osservatorio del Trasporto Aereo delle Canarie come formula per rendere visibile la rilevanza economica e sociale del settore dell’aviazione nella Comunità e come forza trainante per promuovere politiche di sviluppo tecnologico associate all’industria aerospaziale nelle Isole Canarie, nel quadro della sostenibilità ambientale.
L’impegno permanente di “Economica” con la società civile ha fatto sì che l’Osservatorio abbia mantenuto un’attenzione preferenziale per le iniziative pubbliche e private di contenuto aerospaziale che pongono le basi affinché le Isole Canarie possano raggiungere un’economia più stabile e meno vulnerabile alle variazioni che si verificano nella sfera economica e politica internazionale, come accade per l’industria del turismo.
E l’attività che il Parco Tecnologico di Fuerteventura ha iniziato a intraprendere in questo settore qualche anno fa e il suo interesse per lo sviluppo di tecnologie emergenti, come le piattaforme pseudo-satellitari o i sistemi aeronautici a pilotaggio remoto, soddisfano più del potenziale che vogliamo per diversificare l’economia delle Isole Canarie e creare occupazione di qualità.
Non sarà un compito facile.
Dovrà fornire risultati che superino i requisiti di sicurezza tecnica e operativa dell’Autorità Aeronautica Spagnola e poi integrarli in uno spazio aereo che sarà congestionato in molti momenti, condividendo la sua mobilità con altri utenti civili e militari, senza deteriorare l’efficienza e la regolarità dei suoi servizi in nessuno di essi.
Ma è un compito che ha il sostegno effettivo del governo delle Canarie, che lo riconosce come una forza trainante per l’economia regionale e le attività associate, sia nello spazio aereo che nello spazio esterno.
E, senza dubbio, sarà importante anche per la società canaria, che trova in progetti come lo “Stratoport Canarias per HAPS e UAS” o la piattaforma offshore per il lancio di satelliti fino a 500 kg dalle Isole Canarie, coordinata dalla Piattaforma Oceanica Canaria e dall’Università di Las Palmas de Gran Canaria, motivi consistenti per fare delle Isole Canarie la sede dell’Agenzia Spaziale Spagnola.
Non importa tanto quale sia l’isola prescelta, perché i principali beneficiari saranno coloro che concretizzeranno le loro iniziative indipendentemente dalla loro ubicazione fisica, ma ciò che è veramente importante è che le Isole Canarie possano sfruttare la loro posizione geostrategica unica per dare impulso all’industria aerospaziale spagnola e alla sua capacità di rappresentare degnamente la Spagna nel settore a livello internazionale.
Non sarà facile per l’amministrazione autonoma, che deve intraprendere un nuovo percorso e che spera sia anche lungo, ma l’analisi del prestigioso ambiente industriale aerospaziale che è coinvolto nella collaborazione a un progetto sulle isole deve essere una delle principali chiavi di identificazione e selezione.
Questo è altrettanto importante quanto la trasparenza dei contributi del proprio patrimonio e dei benefici e rendimenti attesi.
Le Isole Canarie si trovano in una posizione ideale come sede dell’Agenzia spaziale spagnola, essendo una regione europea vicina all’Equatore e al continente africano (meno di 100 km) e con profonde relazioni con l’America Latina.
Ha inoltre un clima mite e molto stabile, con una corrente a getto debole e meno intensa rispetto ad altre aree continentali, e grazie alla pulizia dei suoi cieli ha fatto sì che isole come La Palma, Gran Canaria, Tenerife e Fuerteventura siano state dichiarate Riserve Stellari.
Dal punto di vista operativo, le Isole Canarie, in mezzo all’oceano, gestiscono il traffico di un immenso volume di spazio aereo, uno dei più grandi d’Europa, che copre un’area di 1.800.000 km2, dove la tecnologia privilegiata è quella satellitare.
In termini di strategia, il Parlamento delle Canarie ha approvato l’obiettivo di specializzarsi e rafforzare l’astrofisica e lo spazio, sottolineando il fatto che le Canarie dispongono del Regime economico e fiscale delle Canarie, della Zona speciale delle Canarie (ZEC) e del suo status di Regione ultraperiferica (RUP).
Tutte queste circostanze, insieme alla disponibilità di adeguate infrastrutture scientifiche e tecnologiche in un territorio che offre significativi vantaggi competitivi, fanno delle Isole Canarie la migliore opzione possibile per l’ubicazione della sede permanente dell’Agenzia Spaziale Spagnola.
Franco Leonardi