Tra le allergie estive più diffuse c’è l’orticaria: si stima che durante l’estate circa un milione di persone presentino almeno un episodio di orticaria acuta a causa della sudorazione che aumenta il prurito, dei raggi solari e dell’acqua di mare che irritano la cute, ma anche per il maggior consumo di pesche, fragole, crostacei e vino.
Per evitarla, il consiglio degli esperti è quello di fare docce con acqua dolce subito dopo il bagno in mare, proteggere la cute con cappelli e magliette soprattutto durante le ore più calde.
Attenzione anche alle allergie da contatto, come spiega Gian Luigi Marseglia, Presidente della Società Italiana di Allergologia Pediatrica e Direttore della Clinica Pediatrica della Università degli Studi di Pavia, Policlinico San Matteo: “La formaldeide e le resine presenti negli abiti sotto l’etichetta e le colle per il fissaggio degli accessori possono causare sensibilizzazione e dermatite da contatto.
Da non sottovalutare anche la pratica comune sulle spiagge dell’uso di tatuaggi temporanei all’henné”.
Per quanto riguarda le allergie da punture, si stima che in Italia oltre cinque milioni di persone vengano punte ogni anno dagli imenotteri, più di 500mila dei quali bambini e adolescenti di cui circa il 5% ha una reazione allergica. “Non tutte le reazioni irritative hanno come rischio quello di una possibile risposta anafilattica.
Nel caso di manifestazione moderata-severa si rende necessario l’accesso al più vicino Pronto Soccorso.
Per le punture di meduse invece è bene lavare via il veleno, rimuovendo i tentacoli dalla cute con acqua di mare e applicando sulla pelle un gel astringente al cloruro d’alluminio.
Dimentichiamoci invece i prodotti a base di ammoniaca o i rimedi naturali come l’urina che potrebbero aumentare lo stato irritativo” commenta Sara Manti, Ricercatrice in Pediatria all’Università degli Studi di Messina.
C’è poi l’allergia oculare che interessa oltre il 20% della popolazione.
Tra le forme più comuni le congiuntiviti allergiche intermittenti e persistenti, ma attenzione anche alla cheratocongiuntivite primaverile, atopica e gigantopapillare: è quindi opportuno evitare di sfregare gli occhi, usare lacrime artificiali, bere molta acqua, adoperare appositi occhialini e lenti specifiche.
Infine, anche le muffe rappresentano un potenziale pericolo in vacanza perché crescono soprattutto in condizioni di elevata umidità, sia all’interno che all’esterno delle abitazioni.
Quindi è bene limitare il tempo all’aperto durante le giornate molto ventose, soggiornando in locali climatizzati da un deumidificatore.
NoveColonneATG