Juan de León y Castillo (Telde 1834, Gran Canaria, 1912) è stato una delle personalità più importanti della vita pubblica delle isole Canarie a cavallo del XX secolo.
Fu autore e promotore, nel 1896, del Puerto de La Luz di Las Palmas.
Alcuni dei suoi lavori più importanti come ingegnere capo dei lavori pubblici sono stati, nel 1880, la posa del cavo telegrafico che avrebbe collegato le isole tra loro e la Penisola, diversi fari costieri come il Faro de Maspalomas, e anche il tunnel più antico dell’isola di Gran Canaria, che collega la capitale con Tenoya, un grande progetto per quei tempi.
Ha anche costruito il Gando Lazzaretto, ed è di questo gruppo di edifici che parleremo.
Il curioso caso di un edificio ben costruito ma incompleto che ebbe altri usi che nulla avevano a che fare con quello di disinfestazione.
Molte delle pandemie che si diffusero nel mondo durante il 19° secolo dovevano urgentemente essere curate e debellate, dunque la cosa più importante, per evitare che si diffondessero, era costruire edifici che servissero alla cura di questi pazienti.
Oltretutto nelle isole c’era un doppio pericolo: il grande movimento di navi nell’arcipelago metteva in pericolo le popolazioni delle più importanti città portuali.
Era necessario adattarsi ai nuovi tempi e proteggersi dai virus mortali.
A Gran Canaria si decise di costruire un lazzaretto o ospedale per curare le malattie infettive.
Doveva essere un luogo lontano dai centri abitati, quindi fu scelta la Gando Bay come posto ideale (penisoletta vicino all’attuale aeroporto).
Tale costruzione fu terminata nel 1893 e pronta per iniziare a lavorare.
La sua costruzione tenne conto dell’architettura medica dell’epoca: progettata per essere funzionale ai medici e per applicare ai malati tecniche innovative.
L’estetica non era tanto ricercata quanto utile per il lavoro scientifico e sanitario.
Il complesso era delimitato in quattro parti o reparti, ognuno di loro diviso dagli altri per evitare il contagio, e c’era anche uno spazio dove si trovavano le residenze del personale, oltre che un’area di osservazione.
La cosa curiosa è che il lazzaretto non ha mai svolto la sua funzione, mancava la cosa più importante: l’accesso dal mare affinché potessero arrivare i malati giunti in barca.
Era cosa assodata che la maggior parte delle epidemie raggiungesse l’arcipelago sulle navi, e che i malati dovessero poi essere trasportati con barche negli ospedali predisposti; ma a causa di questo fu a malapena funzionante, quindi fallì nella sua funzione.
Dopo alcuni anni, cominciarono a nascere nuovi progetti per un uso più coerente ma non vedranno mai la luce. Infine, risultando inutile, l’edificio venne abbandonato.
Nel 1937, diventerà un campo di prigionia durante la guerra civile spagnola (1936-1939).
L’edificio era completamente incustodito, quindi il primo compito che i prigionieri dovevano svolgere era di riabilitarlo.
Tutti i prigionieri erano distribuiti in quattro padiglioni, e nonostante l’abbandono delle infrastrutture, le condizioni di salute e sicurezza sono state le migliori rispetto ad altri campi di prigionia.
Nella seconda metà del ‘900, fu adibito a zona di insediamento dei membri dell’Aeronautica Militare che si trovavano presso la Base Aerea di Gando.
Poi l’edificio fu nuovamente abbandonato.
Adesso non è altro che un rudere rovinato dal mare e dal passare del tempo.
È un luogo che nonostante le sue attese, non ha mai potuto svolgere la sua funzione ed è stato dimenticato.
Andrea Maino
1) Juan León Castillo 1860, 2) Maspalomas faro 1895, 3) pianta del lazzaretto, 4) foto lazzaretto 1934, 5) panorama del lazzaretto, 6) pittura del Gando 1893, 7) Gando vista aerea 1935, 8) gruppo di prigionieri al Gando