Perdere le elezioni, augurarsi che chi le ha vinte non abbia lunga vita, anzi promettere di far di tutto affinché un nuovo governo cada, sicuramente non è democratico e di certo non è nell’interesse del Paese.
Per lei non sono state necessarie le “quote rosa” decantate dal PD, ma solo la sua grande determinazione e coerenza!
Chi è?
Classe ’77, Giorgia Meloni è presidente di Fratelli d’Italia.
Vicinissima alla Destra sin da giovanissima, fu coordinatrice di diversi gruppi giovanili del Movimento Sociale Italiano.
Ministro per la Gioventù nel Berlusconi III, siede alla Camera dei Deputati dall’aprile del 2006.
Propose l’abrogazione del reato di tortura che “impedisce agli agenti di fare il loro lavoro” così affermava.
È contraria alla legalizzazione della cannabis e dell’eutanasia.
Però l’odore di un governo politico, qualunque sia il colore, è un buon odore.
Sa di democrazia…
La donna in questione è Giorgia Meloni e lei , l’onorevole Giorgia Meloni nelle ultime settimane ha dimostrato di essere dura più di quanto ci si possa aspettare da un uomo.
Si è imposta senza timore reverenziale sul fondatore del centro destra e messo a tacere senza troppo clamore il padano.
E, sempre senza tanto chiasso, ha formato il governo voluto.
Ai maschi o femmine abituali frequentatori dei palazzi di governo ha lasciato briciole dichiarando e facendo dichiarare di non temere eventuali prossime elezioni anticipate invece temute dagli altri.
Ma la svolta nella sua lunga marcia politica ha una data: il 20 dicembre del 2012, quando di anni ne ha 35 e decide di mettersi in proprio.
Il Corriere della Sera ha scritto: non è passato molto tempo da quando Silvio Berlusconi la chiamava in prima fila dal palco del congresso del Pdl, dicendo: «Dov’è la piccola?», ingenerando in lei il sospetto che non ricordasse il suo nome.
Ma poco dopo succede una cosa che, a suo dire, ancora la offende.
Il capo storico e indiscusso del centrodestra si diverte a far credere, a lei e a tanti altri, che è il momento di fare le primarie per decidere chi guiderà la coalizione.
Quando scopre che non è vero Meloni decide che basta, che è ora di andarsene, e va a dirglielo di persona.
La reazione di Berlusconi è un misto di freddezza e di pragmatismo: «Va bene, ho capito. Dimmi che cosa vuoi».
Lei risponde fondando il nuovo partito, cinque giorni prima di Natale, in compagnia di Guido Crosetto, che la prese in braccio sul palco imitando Roberto Benigni con Enrico Berlinguer, e di Ignazio La Russa.
Ma la fortuna di Giorgia Meloni fu che continuavano a sottovalutarla.
Dal 29 settembre 2020 è presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei.
A prescindere da come andrà e in attesa di fatti e giudizi, non pregiudizi e bugie, crolla il mito delle ‘quote rosa’, che tutto premiava meno che il merito, nel silenzio del femminismo di maniera.
La storia dice che la prima donna premier italiana è del centrodestra, anzi della destra.
Il suo programma di governo è molto articolato e specifico dei tempi che corrono (Mala tempora currunt…), ecco alcuni punti:
Un patto fiscale per aiutare le famiglie e le partite Iva, flat tax sull’incremento di reddito, eliminazione progressiva dell’Irap.
Basta con i Bonus, lotta all’evasione fiscale (come si fa a non metterla 🙂 ).
Rimodulare il Pnrr sulla crisi energetica, una piattaforma online per promuovere il Made in Italy.
Per i giovani, più assumi e meno tasse paghi.
Promozione di stili di vita sani per contrastare il disagio e le devianze giovanili, come droga, alcolismo, gioco d’azzardo patologico, bullismo e baby gang.
Ridurre le pensioni d’oro e alzare quelle minime, abbattere i tempi delle liste d’attesa nella sanità.
Tetto al prezzo del gas, sì ai rigassificatori e alle trivelle, spingere la ricerca sul nucleare.
Controllo delle frontiere e stop agli sbarchi clandestini.
Propone inoltre l’elezione diretta del presidente della Repubblica e in generale è favorevole a una riforma Costituzionale in senso presidenzialista.
È favorevole a norme per limitare la diffusione del gioco d’azzardo, all’impignorabilità della prima casa, all’abolizione dei senatori a vita e a un tetto per le tasse in Costituzione.
Si dichiara inoltre favorevole alla rimozione del Patto di bilancio europeo dalla Costituzione, ma contraria alla rimozione del pareggio di bilancio.
Non dimentichiamoci di una novità o un’altra “prima volta nella storia italiana” Andrea Giambruno, giornalista Mediaset, è il compagno di Giorgia Meloni: insieme hanno una bambina.
«First gentleman o first partner?»
Lui ha detto: «L’arrivo di Giorgia a Palazzo Chigi è per lei il completamento di un percorso lungo trent’anni; per nostra figlia, è una pagina di storia che, quando sarà grande, la renderà orgogliosa di sua madre».
Bina Bianchini