Secondo il Servizio pubblico per l’impiego, il 12% dei nuovi rapporti di lavoro non dura più di 72 ore, in quanto si tratta di sostituzioni o rinforzi per eventi speciali.
Un contratto su quattro firmato a settembre nelle Isole Canarie, l’ultimo mese registrato finora dal Servizio pubblico per l’impiego (SEPE), aveva una durata compresa tra 1 e 30 giorni.
I dati dell’agenzia statale ufficiale sono conclusivi: il 25,6% dei 64.249 contratti firmati in quel periodo nell’arcipelago (27.621 a Tenerife) è scaduto entro il termine massimo di un mese, e il 12% ha stabilito un rapporto di lavoro da 1 a 3 giorni.
L’industria alberghiera e della ristorazione è il settore in cui la brevità dell’occupazione è più evidente: il 41,6% dei contratti firmati nel mese citato è durato meno di una settimana.
Seguono, a notevole distanza, il commercio (6,4%), l’industria (3,7%), le costruzioni (0,85%) e l’agricoltura (0,22%).
Gli “altri servizi” rappresentano il 47% degli assunti per meno di una settimana.
Manuel Fitas, segretario generale del sindacato maggioritario del settore alberghiero e della ristorazione (Sindicalistas de Base), ha avvertito che il lavoro temporaneo è raddoppiato attraverso le agenzie di lavoro interinale, pur sottolineando che oltre il 90% del personale alberghiero è a tempo indeterminato.
Da parte sua, il presidente della Federazione del Commercio (Fedeco) e dell’Associazione degli Imprenditori di Arona, Antonio González Núñez, ha collegato l’elevata volatilità della manodopera nel mese di settembre alle sostituzioni del personale per le vacanze e alla celebrazione di alcuni eventi speciali, come matrimoni e feste, che richiedono un rafforzamento del personale abituale nei ristoranti e negli alberghi.
Ma il rappresentante delle imprese ha anche incolpato l’Amministrazione per una parte dell’alta percentuale di contratti espressi, soprattutto nella Sanità, a causa delle vacanze, e nell’Istruzione, con il ritorno a scuola.
Per quanto riguarda la campagna natalizia, Antonio González prevede “meno assunzioni, ma prima delle date consuete, dal Black Friday in poi”.
Nel caso di Tenerife, l’unico settore in cui le opportunità di lavoro sono aumentate notevolmente negli ultimi 12 mesi è stato quello alberghiero e della ristorazione, come risultato della ripresa del turismo dopo la pandemia, con un aumento del numero di contratti del 31,7%.
Il resto dei segmenti occupazionali ha rallentato il ritmo delle assunzioni, soprattutto nel caso delle costruzioni (-15,3%), dell’industria (-11,6%) e del commercio (-4,7%).
Per quanto riguarda il background educativo dei disoccupati dell’isola di Tenerife, le statistiche del Servizio Pubblico per l’Impiego rivelano che il gruppo principale di persone in cerca di lavoro è costituito da persone con la sola istruzione primaria (45.000), seguite da coloro che hanno completato l’istruzione secondaria (27.086) e al terzo posto da coloro che hanno una laurea (5.483).
I dati SEPE indicano che la formazione professionale ha il minor numero di persone in cerca di lavoro (4.793).
E come dato eclatante, le statistiche dell’agenzia statale per il lavoro registrano un totale di 71 analfabeti iscritti agli uffici di collocamento dell’isola.
Infine, come curiosità, i comuni di Tenerife con la più alta crescita percentuale di assunzioni a settembre, ultimo mese registrato dal SEPE, sono stati El Tanque, con il 111%, e Santiago del Teide con il 40%.