Cambia la modalità di percepire la medicina!

Prevenire è meglio che curare

A ben pensare in molti campi oggi si lavora per prevenire un evento: negli incidenti stradali o aerei si impegnano risorse che, partendo da quanto di negativo è accaduto, mirano ad identificare la causa del malcapitato evento per ovviare alla problematica di base evitando così che l’evento stesso possa ripetersi.

Stesso discorso ha portato, nel tempo, a rendere più sicuri i posti di lavoro, le mura domestiche, i trasporti ferroviari e tantissime altre attività.

Perché non farlo anche nell’ambito della nostra salute?

In molte patologie, già abbondantemente studiate, sappiamo quali sono le cause, i fattori predisponenti e i possibili sintomi che possano farle sospettare. È fondamentale utilizzare queste conoscenze per prevenire l’eventuale insorgenza della patologia o minimizzare i danni da essa determinati.

Una miriade di esempi potremmo fare se solo volessimo approfondire questo argomento per convincere noi stessi e gli altri di come un banale accertamento clinico, ben ragionato e adeguatamente motivato, potrebbe garantirci un migliore stato di salute nel tempo e magari prevenire una reale malattia futura.

Prima fra tutti è la ricerca di una formazione polipoide del colon: identificata ed asportata in tempo potrebbe evitare in futuro l’insorgenza di un tumore a sua volta causa di tanti gravi problemi che troppo spesso si concludono con la morte del paziente.

Ho recentemente descritto l’importanza di un banale esame urine come spia di una patologia vescicale o renale che, affrontata nei giusti tempi, potrebbe evitare l’aggravarsi della situazione e generare sofferenze e decesso al paziente.


Anche l’infarto e l’ictus possono essere evitati, o quantomeno ne può essere ridotta l’incidenza e la probabilità di insorgenza, andando semplicemente a ricercare e a ridurre determinati fattori di rischio; questi sono facilmente identificabili con semplici manovre come il controllo della pressione arteriosa o un banale periodico prelievo del sangue.

La diagnosi precoce del tumore della mammella, del polmone, della prostata, della tiroide, dell’utero e via dicendo, anch’essi diagnosticabili in fase precoce con semplici esami diagnostici necessitano, però, di una richiesta motivata e argomentata da elementi ragionati sulla realtà del soggetto in esame.

Allora, l’invito è quello di considerare che il tempo ed il denaro dedicati a programmare un controllo internistico non sono mai persi!

Lo Specialista in Medicina Interna è un professionista capace di valutare i fattori di rischio di ciascuno di noi per le differenti patologie.

È in grado di farlo integrando i dati derivanti dalla visita clinica, dalla valutazione delle abitudini di vita e dalla familiarità per patologie a carattere genetico del soggetto in esame.

Queste e tante altre minime informazioni, valutate singolarmente e nel loro complesso, possono orientare verso determinati accertamenti o suggerire al paziente idonei comportamenti per evitare il peggio.

In conclusione, la prevenzione e la diagnosi precoce vanno attentamente ricercate e perseguite ma anche oculatamente orientate da un professionista attento e preparato.

Ciò anche per evitare di cadere nel problema opposto rappresentato dal rischio della medicalizzazione eccessiva foriera di uno stato psichico di tipo ipocondriaco (paura della malattia).

Ti invito allora a cambiare così la modalità di percepire la medicina:

  • ïApprofondisci il tuo stato di salute quando sai di star bene e non quando dovessi manifestare sintomi
  • ïAffidati ad un professionista qualificato per aver chiara conoscenza sulla tua potenzialità di perdere l’attuale stato di benessere
  • ïAscolta i consigli che lo Specialista di questo settore ti può offrire sia relativamente alle tue abitudini, sia in relazione ad eventuali prescrizioni farmacologiche o ad accertamenti clinici che ritenesse di consigliarti affinché tu possa mantenere lo stato di benessere.

di Dott. Mauro Marchetti

 

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