L’anno scorso le amministrazioni pubbliche hanno subito 55.000 attacchi informatici, 71 dei quali critici, quelli cioè che potrebbero “paralizzare” la loro attività e generare un problema “molto serio” per i cittadini, secondo il direttore del Dipartimento di Sicurezza Nazionale, Miguel Ángel Ballesteros.
In una conferenza sul tema “La cultura della sicurezza nazionale”, organizzata dall’Istituto per le questioni internazionali e la politica estera (Incipe), Ballesteros ha precisato che dei 71 attacchi informatici critici, l’amministrazione centrale ne ha subiti 9, le amministrazioni autonome 24 e i comuni 38.
La Spagna ha bisogno di migliaia di specialisti in cybersicurezza “e non ce ne sono”.
Il fabbisogno in tutta Europa per i prossimi anni è stimato in 30.000 unità.
“In Spagna abbiamo ottimi ingegneri, ottimi informatici, ma pochissimi specialisti in cybersecurity, quindi quello che sta accadendo è che alcune aziende li sottraggono ad altre, e qui è sempre l’amministrazione a perdere di più perché i suoi stipendi non sono competitivi”.
Mettendo in guardia sulle carenze del nostro sistema universitario nella formazione di specialisti in cybersecurity, ha invitato le università a impegnarsi e ad avere una visione ampia e grandangolare.
“Abbiamo università magnifiche che formano ingegneri, ma non abbiamo specialisti in cybersecurity”, e ha attribuito la colpa alla mancanza di una cultura della sicurezza nazionale che “non ci ha fatto vedere, o non ci ha permesso di intravedere, che questo stava arrivando”.