Il futuro hotel a quattro stelle avrà 200 posti letto nella zona di El Matorral e creerà 37 posti di lavoro permanenti e 26 temporanei.
Il 6 marzo il Cabildo di El Hierro ha approvato in seduta plenaria la dichiarazione di interesse insulare dello strumento singolare di pianificazione turistica di Punta Márquez, realizzando un cambio di destinazione d’uso di terreni rustici e una riconversione turistica in questa zona del comune di La Frontera.
L’obiettivo è quello di creare un progetto di alloggio da 200 posti letto nella zona di El Matorral, accanto alla zona balneare di La Maceta.
Il complesso comprenderà una spa e un centro congressi su un terreno di 64.719 metri quadrati.
Il numero di posti letto sarà equamente distribuito tra lo stabilimento che sarà situato nel cosiddetto Monasterio (100 posti letto) e una serie di 30 ville che forniranno il resto dei posti letto.
Il futuro hotel a quattro stelle creerà 37 posti di lavoro fissi e 26 temporanei.
L’iniziativa, nata grazie alle leggi di Terra e Isole Verdi promosse nella scorsa legislatura, è stata approvata con i voti favorevoli di PSOE, che guida la corporazione, PP e CCa-AHI e la bocciatura di Asamblea Herreña e IU-Podemos.
Secondo la portavoce del PSOE, María Dolores Padrón, le relazioni tecnico-giuridiche “avallano” l’interesse insulare di un’area come quella del Monastero, che ha una licenza “dal 1988 per la costruzione su larga scala di questa zona di El Matorral”.
La socialista ha aggiunto che si tratta di un’iniziativa privata di erreños “preoccupati di migliorare la nostra isola, senza voler generare alcun impatto”, con energia pulita e prodotti a chilometro zero, “con un’équipe tecnica di erreños, senza alcuna intenzione di creare alcun impatto ambientale”.
Ha assicurato che questo è in linea con “il nostro modo di concepire il turismo, in armonia con il territorio, che trascende La Frontera e ha un impatto su tutta l’isola”.
Per Amado Carballo, di Unidas Podemos, questo “non è un progetto che rientra nell’interesse sovracomunale”, poiché a suo avviso gli elementi strutturali che propone non giustificano la dichiarazione di bene di interesse.
Ha affermato che c’è uno svantaggio comparativo e che quindi “avremo dei problemi se permettiamo questa seconda fase, perché i cittadini non possono sviluppare case rurali”.
Hanno inoltre denunciato l’uso di terreni agricoli rustici per altri scopi, il deterioramento dell’ambiente naturale costiero e la possibilità di future iniziative simili in aree come Tacorón o Nisdafe che prosperano sotto la protezione della Legge sulle Isole Verdi.