Per quanto l’esagerata enfasi dei Dottori fai da te e dell’odontoiatria commerciale abbiano ormai raggiunto punte di allarmismo che fanno sorridere, c’è tuttavia del vero nella stretta relazione fra i batteri della bocca e alcune malattie cardiache.
Partiamo dal negare rotondamente che chiunque osservi una igiene dentale “americana” -ossessiva e dispendiosa- possa avvantaggiare con la stessa sicurezza le tasche del dentista e la sua salute.
La verità sta sempre nel mezzo.
Dobbiamo intanto sottolineare che chi non cura l’igiene e la salute della bocca è spesso altrettanto disattento alla propria alimentazione e all’importanza dell’esercizio fisico.
In altre circostanze il fattore economico può incidere su una alimentazione sana e sulla possibilità concreta di rivolgersi a un buon professionista.
Tuttavia, dentro i giusti limiti, è assolutamente corretto correlare determinate patologie cardiache alla persistente presenza di batteri nella bocca.
E’ anche corretto affermare che le infezioni croniche del cavo orale possono ritardare la crescita, causare una errata genesi della struttura dei denti ed essere causa di gravi patologie cardiache infantili, ma come sempre, tutto dentro gli angusti limiti della vera medicina, oggetto, come ogni altro aspetto della vita ormai, di discussioni fra dilettanti e commercianti in cui i toni apocalittici fanno le veci degli anni spesi sui libri di scuola.
Infatti, attraverso il sangue, i batteri possono raggiungere, e di fatto raggiungono in un numero abbastanza rilevante di casi, il cuore.
Si installano nei tessuti più fragili o danneggiati, preferendo quindi bambini, persone anziane, persone già debilitate.
Causano infezioni croniche, come l’endocardite (infezione a livello valvolare parietale del cuore), dalle quali poi derivano patologie correlate in secondo grado ai batteri della bocca, ma tuttavia ricollegabili ad essi.
La presenza di tali batteri nel flusso sanguigno infatti, tende a provocare alti livelli della cosiddetta proteina C-reattiva, il cui alto livello di presenza nel sangue è il marcatore di uno stato di infiammazione dei vasi sanguigni.
E’ chiaramente accettabile quindi, che patologie successive come infarto e ictus possano essere correlate in secondo grado a una cattiva salute delle pareti del cuore o dei vasi sanguigni ma bisogna stare attenti alle igieniste sorridenti delle pubblicità delle Mercadona dei denti, che garantiscono che la pulizia dei denti previene l’infarto.
Pertanto:
SI: è imprudente non curare la salute della bocca ed è consigliabile visitare una volta o due all’anno un dentista
NO: i batteri della bocca non sono causa diretta di un immediato pericolo per la vita e l’enfasi della Mercadona della medicina in tal senso, è assolutamente fuori luogo.
Dott. Alessandro Longobardi