Il 12 aprile 1987 La Palma fu scossa.
La Valle dell’Aridane fu devastata da una burrasca causata da venti di forza pari a 150 chilometri orari.
Gli agricoltori non potevano crederci: in poche ore avevano perso il frutto di anni di lavoro.
Le immagini furono scioccanti e l’area fu dichiarata zona disastrata.
La Palma, in quell’occasione, dovette vivere un incubo.
Le previsioni meteo avevano avvertito dell’arrivo di forti venti accompagnati da pioggia, ma nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo.
Tra i 4.000 e i 5.000 ettari di terreno coltivabile furono completamente distrutti e i danni furono stimati in 6 miliardi di pesetas.
Non sorprende che le conseguenze abbiano influito sui raccolti dei due anni successivi.
Le piantagioni di banane sono state rase al suolo, anche i vigneti hanno subito gravi danni e le immagini di migliaia di chili di avocado a terra hanno fatto il giro del mondo.
Si stima che circa 700.000 chili di frutta siano rimasti a terra, facendo sì che molti agricoltori, anche a rischio della propria vita, si precipitassero a raccoglierli per poi venderli: “abbiamo cercato, per quanto male, di salvare qualcosa, ma per noi è stato un disastro totale”.
Anche le case hanno sofferto.
Numerosi muri sono stati abbattuti, le forniture di elettricità e telefono sono state interrotte in diverse zone e il comune di Fuencaliente si è unito a quello di Tijarafe per chiedere, insieme a quello di Los Llanos de Aridane, la dichiarazione di zona di catastrofe.
Secondo gli esperti dell’epoca, fu una circostanza a causare i danni così gravi, che interessarono la zona tra Fuencaliente e Garafía, passando per El Paso, Los Llanos de Aridane, Tijarafe e Puntagorda: “la tempesta sul lato occidentale dell’isola soffiava verso il mare, mentre sul lato orientale andava dal mare alla terra, causando onde agitate”.
Mezzo milione di chili di avocado sono stati sparsi a terra, spingendo gli agricoltori a mobilitarsi per cercare di salvare la maggior parte del raccolto.
La scena, se non fosse stata drammatica, sarebbe stata addirittura curiosa: una coltre di frutti è stata stesa a terra mentre decine di persone, mobilitate dalla Sociedad Agraria de Transformación de Los Llanos de Aridane, correvano a raccoglierla.
A peggiorare le cose, uno sciopero di Transmediterránea, indetto per quella stessa settimana, creò un nuovo inconveniente: gli avocado avrebbero potuto non lasciare La Palma e non essere commercializzati.
La rovina sembrava assicurata.
Le perdite, elencate per comune, erano quasi apocalittiche.
A Los Llanos de Aridane, oltre alle piantagioni di avocado, hanno sofferto tutte le coltivazioni.
“Non è rimasto nulla di avocado, patate, mandorle e arance, così come dei vigneti.
Non ci sarà nulla di questo prodotto per il prossimo raccolto”, ha riconosciuto il Concistoro.
Si è trattato della peggiore tempesta di vento nella storia di El Paso fino a quel momento, come hanno rivelato fonti ufficiali, che hanno riconosciuto che le colture come le patate “erano inesistenti” dopo la tempesta.
”Il raccolto di patate non esiste più e sia l’elettricità che le linee telefoniche sono state seriamente danneggiate, così come le strade a causa del crollo di muri e del trascinamento di pietre”.
Nel parco giochi del paese, il vento ha sradicato i due bellissimi allori che vi si trovavano”.
A Tazacorte, Tijarafe, Puntagorda e Garafía sono state distrutte le stesse colture e Tijarafe ha subito un incendio, tanto che nel bel mezzo della tempesta alcuni residenti hanno dovuto essere evacuati, con i rischi che ciò comportava.
La tempesta ha raggiunto anche Tenerife, anche se in modo molto lieve.
Alla piscina comunale di Candelaria e il Club Náutico La Galera sono caduti dei muri, mentre a Güímar le forti onde hanno causato danni ai frangiflutti del molo.
Franco Leonardi