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    “Il prezzo dell’olio d’oliva oggi è il risultato della speculazione degli imbottigliatori”

    Il prezzo dell’olio d’oliva sembra non trovare limiti alla sua escalation.

    In media, il prezzo dell’olio extravergine di oliva (noto come EVO) è aumentato del 15,4% dalla prima metà di luglio, ma ci sono marche che sono aumentate di oltre il 30% in poche settimane.
    Gli argomenti addotti per giustificare gli aumenti che stiamo vedendo sugli scaffali dei supermercati sono le alte temperature di aprile e maggio e la siccità che abbiamo subito.
    Questi fattori hanno indubbiamente ridotto la produzione fino al 50% in alcuni casi, ma secondo Rafael Fructuoso, un olivicoltore, questo calo di produzione non è la vera ragione dell’attuale aumento dei prezzi.
    Spiega che “gli imbottigliatori di olio d’oliva hanno paralizzato il mercato per fare pressione sugli agricoltori e per poter acquistare l’olio a un prezzo più basso, perché sapevano che noi agricoltori dovevamo avere liquidità per sostenere la stagione successiva.
    Ora stanno vendendo a un prezzo molto alto un olio che avevano comprato a un prezzo più basso”.
    Fructuoso è categorico: “Stanno speculando con i prezzi, infatti basta confrontarli con quelli di altri Paesi europei”.
    Queste dichiarazioni sono in linea con le denunce presentate dall’OCU, che da giorni avverte che i prezzi che troviamo nei supermercati sono frutto di speculazioni degli imbottigliatori e non degli olivicoltori.
    Per questo motivo, sia gli agricoltori che l’OCU chiedono al Ministero dell’Agricoltura ispezioni immediate per garantire il corretto funzionamento della catena alimentare.
    Abbiamo confrontato il prezzo dell’olio extravergine di oliva di una marca bianca in Spagna con quello di altri paesi vicini.
    In Spagna (Penisola) è più caro del 6% rispetto all’Italia, del 16% rispetto alla Francia e del 27% rispetto al Portogallo.
    Fructuoso spiega: “La situazione risale a marzo/aprile di quest’anno, quando sapevamo già quale sarebbe stato l’olio dell’anno e le grandi aziende di imbottigliamento non volevano acquistare da noi produttori per abbassare il prezzo”.
    Questa situazione ha portato gli agricoltori a indignarsi per le speculazioni sui prezzi messe in atto dalle aziende di imbottigliamento e a deplorare quella che considerano una “mancanza di preoccupazione da parte del governo centrale”.
    “Non possiamo produrre olio d’oliva non conforme alle normative europee, ma possiamo mangiarlo perché l’olio non conforme può essere importato”, spiega.
    Per quanto riguarda la produzione, Fructuoso spiega che sarà inferiore, ma è impossibile che si esauriscano le scorte di olio d’oliva in Spagna.
    Ciò che ci deve preoccupare è la speculazione che si sta verificando sui prezzi, per cui vale la pena analizzare il prezzo di tutte le marche nei diversi supermercati.
    L’OCU ha elaborato un confronto dei prezzi nei diversi supermercati in cui si può notare un calo del 5% del prezzo al litro di Carbonell e un aumento del 32% di Consum e La Almazara del Olivar.
    Bina Bianchini

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