Per la prima volta nella sua storia, l’Arca del Mistero ha varcato l’orizzonte dell’ignoto, diretta verso le terre antiche dell’Isola Colombina.
Le stelle, che una volta hanno guidato i “guanche” nel loro viaggio attraverso il mare, hanno illuminato la strada per questa incredibile avventura.
La figura centrale nella mitologia della Gomera è stato un eroe che ha combattuto le forze oscure rimanendo nei racconti narrati dai primi abitanti collegando la terra, il mare e l’universo.
Questo enigmatico personaggio era chiamato Hirguan.
Però si tratta di un personaggio mitico o di una figura storica?
L’Arca del Mistero ha preso questa sfida, pronta a svelare i segreti nascosti dietro questo mito avvolto nell’ombra del tempo.
Le nostre notti sull’Isola Colombina sono state illuminate da storie antiche e dal suono del mare.
Abbiamo ascoltato i racconti degli anziani, che hanno condiviso con noi le leggende tramandate di generazione in generazione.
Abbiamo camminato nei boschi in cerca di tracce di questo strano essere, esplorato le caverne dove si diceva che avesse combattuto con le forze oscure, e ci siamo persi tra i sentieri che avevano visto i passi di questo eroe mitico.
Le descrizioni di questo essere concordano che combinava tratti umani con caratteristiche animali.
La parte superiore del suo corpo era simile a quella di un essere umano, con un viso e un busto.
Tuttavia, le sue gambe erano simili a quelle di una capra, con zoccoli forti e arti inferiori robusti.
Gli occhi erano profondi e penetranti, riflettendo la saggezza e l’esperienza dei secoli.
Indossava una pelle di animale come indumento, che sembrava essere un omaggio alla natura selvaggia dell’Isola Colombina.
Inoltre, portava una corona intessuta di fiori selvatici, che simboleggiava forse la sua connessione con la terra e la flora dell’isola.
Portava con sé un bastone di legno intagliato, il cui significato esatto era spesso oggetto di speculazione.
Questo bastone potrebbe aver avuto scopi pratici o simbolici nella sua figura mitica.
Questa particolare combinazione di tratti fisici lo rendeva un essere unico e riconoscibile.
Nel corso del mese di novembre 2022, sulla costa nord-est dell’Isola, il pescatore locale Manuel García ebbe un incontro straordinario con il misterioso Hirguan.
Era una notte di particolare oscurità, con un cielo carico di nubi tempestose e onde che si infrangevano furiosamente sulla spiaggia.
Manuel, un pescatore esperto noto per la sua coraggiosa navigazione in mare aperto, si era avventurato in acque profonde alla ricerca di una pesca abbondante.
Tuttavia, il tempo cambiò improvvisamente, e la sua piccola imbarcazione fu travolta dalla tempesta.
Le onde tumultuose minacciavano di rovesciare l’imbarcazione e la situazione sembrava senza speranza.
Fu in quel momento critico che avvistò una figura in lontananza, sulla spiaggia battuta dalla tempesta.
Sembrava avere le gambe di una capra e un aspetto umano, esattamente come era stato descritto nella leggenda del Hirguan.
La figura emetteva una luce debole, quasi eterea, che penetrava attraverso la pioggia e la nebbia.
Senza esitazione, il “Hirguan” si avventurò nell’acqua agitata, e con movimenti sicuri e possenti, si avvicinò all’imbarcazione.
Le onde tumultuose sembravano calmarsi leggermente intorno a lui, come se la natura stessa rispondesse alla sua presenza.
Con gesti calmi e rassicuranti, l’essere guidò la piccola imbarcazione attraverso le acque pericolose, conducendo Manuel e il suo prezioso carico in salvo verso il porto.
Quando finalmente raggiunsero la sicurezza del porto si allontanò lentamente, scomparendo nella notte tempestosa come era apparso.
Manuel rimase senza parole e profondamente grato per l’intercessione di questa figura misteriosa.
L’incidente di Manuel García divenne un evento noto nell’Isola Colombina e fu testimoniato da numerosi abitanti del luogo.
La storia del pescatore e il suo incontro con il “Hirguan” divennero parte integrante della narrazione moderna legata a questa figura mitica, dimostrando che il mistero e l’intrigo che circondano il Hirguan sono ancora ben vivi nell’isola della Gomera, anche nei giorni nostri.
Loris Scroffernecher