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    Il sud di Tenerife chiede “un’altra marcia” nelle grandi opere della regione

    Foto di Cristiano Collina

    Oltre alla mancanza di centri educativi, la zona attende ancora un aeroporto rinnovato, un ospedale attrezzato e un’autostrada e un porto in buone condizioni.

    Uno sguardo alla realtà del sud di Tenerife, confrontato con i rappresentanti municipali e gli agenti economici e sociali, ci permette di tracciare una mappa a metà di una regione che, per la sua potente forza turistica e la sua capacità di generare occupazione, richiede “più attenzione” e “un’altra marcia” quando si tratta di promuovere i grandi progetti in corso.

    La crescita demografica (adulti) registrata nella parte meridionale dell’isola – ci sono comuni che hanno aumentato il loro censimento di oltre il 200% negli ultimi 20 anni – ha superato le previsioni delle amministrazioni pubbliche.

    Basta dare un’occhiata alla situazione dei centri educativi (fino a 14 località soffrono di un “collasso” nelle aule) per vedere che sei comuni del sud costituiscono le “zone rosse” per il sovraffollamento stabilite dal Governo delle Canarie.

    Mancano le scuole, ma manca anche l’ammodernamento di alcune di quelle esistenti.

    L’eccezione di quest’anno è stata l’apertura, finalmente, della tanto attesa scuola secondaria di Parque La Reina, che ha sostituito la caserma di Guaza.

    In termini di assistenza sanitaria, l’Hospital del Sur ha fatto notevoli progressi negli ultimi anni, anche se è ancora lontano dall’essere un centro completamente attrezzato che possa essere paragonato agli ospedali dell’area metropolitana.

    Attualmente è in attesa della costruzione di un edificio che aumenterà la sua superficie a 47.000 metri quadrati, in seguito a un accordo raggiunto tra il Governo delle Isole Canarie e il Cabildo di Tenerife.


    Il rimodellamento integrale dell’aeroporto meridionale è un’altra delle grandi questioni irrisolte.

    L’AENA ha inserito la sua riforma nel DORA III (Documento di Regolazione Aeroportuale che pianifica gli investimenti a partire dal 2026), ma il progetto è in ritardo secondo i rappresentanti istituzionali e gli imprenditori, che ricordano all’ente statale che Tenerife Sud “è al top in termini di redditività e al fondo in termini di innovazione”.

    Il porto industriale di Granadilla è ancora incompiuto e non fornisce i servizi attesi in questa fase.

    Sono passati più di cinque anni da quando l’allora primo ministro Mariano Rajoy inaugurò, nel marzo 2018, la darsena esterna e la controdarsena, che continuano a offrire un’immagine che, per il momento, non corrisponde alle aspettative dell’hub di energia pulita che il porto aspira a essere, in linea con le future misure di decarbonizzazione del trasporto marittimo.

    Le code nel sud, che mettono a dura prova la pazienza di migliaia di automobilisti ogni giorno, sono un altro problema che rivela la mancanza di pianificazione stradale.

    I settori imprenditoriali chiedono che vengano avviati al più presto i lavori per il falso tunnel sulla TF-1 tra Playa de Las Américas e Fañabé (progetto già aggiudicato per 90 milioni di euro e non assicurato a perché elimini le code in autostrada) e che vengano realizzati “immediatamente” i lavori per la terza corsia tra San Isidro e Los Cristianos, in particolare su uno dei principali colli di bottiglia della regione, il tratto autostradale tra Oroteanda e Los Cristianos.

    Un’altra azione in sospeso in termini di traffico è la costruzione del nodo di scambio di Los Cristianos, un progetto considerato “urgente” che consentirà di combinare diversi tipi di trasporto, oltre a creare un’ampia area di parcheggio.

    A settembre, il Cabildo ha aggiudicato il contratto di servizi per la redazione del progetto e per l’interramento dell’Avenida Chayofita per un importo di quasi 500.000 euro.

    Si tratta di due azioni strategiche che miglioreranno la mobilità in un’area in cui l’elevato volume di traffico portuale e lo spazio limitato della banchina di Arona stanno facendo sentire il loro peso.

    Un esempio di progetto fermo da anni e che attende ancora di vedere la luce è la caserma dei vigili del fuoco nel sud-ovest di Tenerife, più che necessaria per garantire la sicurezza della zona dell’isola a maggiore espansione turistica e crescita demografica.

    La regolamentazione delle case vacanza, una modalità turistica che ha fatto lievitare i prezzi degli affitti nelle zone costiere e centrali, è un’altra delle questioni che preoccupano maggiormente il sud dell’isola.

    I prezzi sono alle stelle, al punto che i lavoratori del settore turistico sono costretti a dormire in roulotte, furgoni e alloggi non a norma.

    Il Ministero del Turismo si è già messo al lavoro e, dopo aver chiuso il 26 novembre la consultazione pubblica sulla futura Legge di Gestione Sostenibile, in cui sono state raccolte 5.400 proposte, ora elaborerà il progetto di legge, in modo che entro la fine di gennaio entri nel Parlamento delle Canarie.

    Infine, le imprese chiedono una maggiore agilità amministrativa da parte delle istituzioni pubbliche, in particolare dei consigli comunali.

    Deplorano la “tortuosità” dei progetti, che spesso vengono bloccati al momento della concessione dei permessi di costruzione.

    Bina Bianchini

     

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