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    El Rincón un paradiso naturale in pericolo nel comune di La Orotava

    Con la gestione diretta dei piani di attuazione per il piano speciale, il governo regionale ha creato una sede elettronica a La Orotava da dove gestire le opere di infrastrutture urbana, favorire l’espropriazione di terreni per costruire sulle aree infrastrutture pubbliche e al contempo preservare lo spazio naturale.

    Lo rende noto Manuel Miranda, consigliere regionale di politica del territorio, coesione territoriale e acque, in una nota stampa inerente il piano di attuazione sull’area denominata El Rincón.

    El Rincón è un’oasi naturalistica paesaggistica nel comune di La Orotava che le amministrazioni proteggono dalla speculazione edilizia.

    La proteggono a tutti i costi dal 1985.

    Cosa si vuole fare allora con il piano speciale di attuazione per El Rincón?

    Regione e provincia intendono regolare e inserire modifiche al piano speciale de El Rincón, dovuto al fatto che le esigenze della popolazione sono cambiate durante gli ultimi decenni e quindi con un volume di spesa suddiviso tra gli enti, in un 65% di finanziamenti regionali, 25% provinciali ed il restante 10% comunale, si pensa di poter realizzare il progetto El Rincón finanziando in queste quote parti la società incaricata della realizzazione. Nell’organigramma dell’associazione addetta a vigilare sui fondi e alla realizzazione del progetto, la sede elettronica,  figurano un rappresentante per ciascun ente: regione, provincia, comune, associazione di residenti El Rincón e l’associazione ecologista Cordinadora Rincon.

    Questo gruppo si riunirà una volta ogni due mesi, mentre il consiglio generale due volte all’anno.


    Esattamente come faceva il Consorcio El Rincón preesistente. 

    Il direttore generale dell’ordinamento territoriale Onana Cruz, dichiarò che “con l’atto di costituzione della sede elettronica del consorzio di El Rincón diamo inizio ad una nuova tappa nella quale le amministrazioni lavoreranno insieme per dare valore e potenziare le particolarità di questa zona”.

    «Con este acto de la puesta en marcha de la sede electrónica del Consorcio de El Rincón marcamos el inicio de una nueva etapa en la que las administraciones trabajaremos de la mano para poner en valor y potenciar las particularidades de este enclave».

    Il percorso lo marcherà la politica regionale del territorio e l’incaricato di eseguirla sarà l’impresa pubblica Gesplan.

    Gesplan è sempre l’impresa pubblica incaricata della gestione del piano di regolamento del Teide, il famoso PRUG, ma perché entra ora nella gestione dello spazio protetto El Rincón?

    Si tratta nuovamente di inserire in uno spazio paesaggistico protetto infrastrutture a carattere pubblico.

    Da tanti anni l’area è oggetto di dibattito ed è contesa tra chi vuole preservarla dallo sviluppo edilizio e chi vorrebbe valorizzarne lo spazio protetto regolamentandolo.

    Si avvia così l’idea di dotare la zona di servizi pubblici per il pubblico accesso.

    Sembrerebbe che si faccia passare l’idea che se l’infrastruttura è pubblica avrà un impatto medioambientale giustificato rispetto all’infrastruttura privata.

    Per questo entra Gesplan.

    Chi voleva urbanizzare la zona?

    Chi vuole urbanizzare ora?

    Il consorzio si oppose a che si riconvertisse il terreno in suolo urbano già nel 1990 con un’iniziativa legislativa popolare, la legge speciale 5/92 che di fatto protegge ancora El Rincón da qualunque speculazione edilizia avendo dichiarato, con questa legge, la zona come “Zona agricola protetta”.

    Magari a molti non suona familiare il nome El Rincón o non si riesce a collocarla bene sulla mappa, ma se indichiamo la zona con il nome delle spiagge saprete tutti di cosa si parla: el bollulo, los patos, ancón.

    Il consorzio Rincón è così formato: 4 rappresentanti nel consiglio per l’associazione Agrupacion Propietarios; due rappresentanti dell’associazione ecologista, Coordinadora Rincón; due rappresentanti dell’Associazione dei Residenti; due rappresentanti del comune, due del Cabildo e sette del Governo Regionale.

    Quanti di questi hanno diritto a voto e voto vincolante o solo consultivo è da verificare. 

    “Il futuro di El Rincón sarà quello che decideranno i componenti del Consorcio che lo gestisce” così dichiara Manuel Miranda.

    Questo passato 29 settembre il consorzio si riuniva ma la Coordinadora non era invitata.

    La Coordinatora Rincón è un’associazione ecologista nata dalla spontanea volontà di cittadini che nel 1985 decise di riunirsi per frenare l’idea di urbanizzare la zona dichiarata spazio naturale dal forte valore paesaggistico e cultura nonché area agraria.

    El Rincón tanto per la sua naturale vocazione agricola ha tutte le caratteristiche per essere dichiarato parco agrario dell’isola, con la possibilità di dar vita a tutte le aree non coltivate, sia direttamente dai proprietari o attraverso la banca della terra, la banca dove si vendono o affittano spazi per chi vuole coltivare ma non possiede terreni.

    Dal movimento ecologista fanno presente che non sono stati invitati alla riunione e che temono un cambio di opinione sull’esigenza reale della popolazione incline allo sviluppo edilizio di viviende vacazionali e non alla promozione per migliorare spazi agricoli per un’agricoltura unica e proficua.

    Nel 2019 già si stilò un plan especial El Rincón che seguiva i tre principi contenuti nella legge del 1992: migliorare l’accessibilità alle aree con una rotonda e facile accesso alla spiaggia, regolamentare le aree litorali e non con zone pedonali e servizi, favorire lo sviluppo agricolo nella zona con la diversità di coltivazione e migliorare la rete di irrigazione.

    Dal 1993 si stilano piani di El Rincón, tutti risaltano l’esclusività del settore agricolo e dell’area vincolata allo sviluppo agricolo, rendendo l’agricoltura l’unica attività economica consentita nella zona.

    Nel 1997 si stabilisce il definitivo piano, quello valido fino ad oggi, con la proposta di valorizzare l’aspetto agricolo e le attività collaterali inerenti.

    Ma da allora nessun movimento ha interessato la zona.

    Il nuovo piano dovrebbe sbloccare questa inoperatività e per lo meno definire la zona litorale con gli  accessi alle spiagge e all’intera area.

    Le opere di infrastruttura saranno, quindi, al momento: il sentiero litorale tra la spiaggia El bolullo e quella di Los Patos, per un preventivo spesa di 800.000 euro, un progetto che prevede però espropriazione di terreni.

    La seconda opera in fase di attuazione è il miglioramento dell’accesso alla zona per agricoltori e residenti, agevolando il traffico nei periodi di massima affluenza alle spiagge.

    Il progetto è valorato per un milione e duecentomila euro e compromette i piani pluriennali, delle amministrazioni coinvolte, per reperire i fondi destinati all’opera.

    La politica si dà come tempo massimo il 2026 entro il quale deve essere approvato il piano definitivo di El Rincón con la pianificazione delle altre infrastrutture in programma.

    Le infrastrutture di cui si parla sono inerenti alla commercializzazione dei prodotti agricoli, per cui si accenna a punti vendita, magazzini di stoccaggio e confezionamento.

    Tutte misure volte a rendere orientabile, in termini economici, lo sviluppo agricolo. 

    Il timore però è che dietro alla voce infrastrutture si nasconda la costruzione di case.

    El Rincón, si intuisce ora meglio, è una zona dalla natura favolosa, dal paesaggio esclusivo e dal terreno favorito da sole e mare, ed ecco perché è conteso tra chi lo guarda con occhi da speculatore edilizio e chi con occhi disincantati, nel mezzo una legge che vincola tutti.

    Vediamo quale volontà avrà la meglio.

    Giovanna Lenti

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