Come già saprete se siete lavoratori autonomi, nel 2023 è entrato in funzione il nuovo sistema contributivo basato sul reddito reale, che dovrebbe farvi pagare in base al reddito dell’imprenditore.
Questo ha significato l’addio alla vecchia aliquota forfettaria per i lavoratori autonomi ma anche, in molti casi, il saluto alla nuova quota zero per i lavoratori autonomi.
Ecco i dettagli di come verrà applicata nelle diverse Comunità autonome.
Vediamo quindi come e per quanto tempo sarà possibile usufruirne a seconda di dove si vive e si pagano i contributi.
Ma prima ricordiamo di cosa stiamo parlando.
Soprattutto perché questa quota zero non significa che si smette di pagare la previdenza sociale.
Al contrario, se ci registriamo come lavoratori autonomi nel Regime speciale per i lavoratori autonomi, dovremo richiedere la tariffa ridotta di 80 euro al mese (entrata in vigore nel 2023) e questo sarà quanto dovremo pagare durante il primo anno di attività (estendibile a due se il reddito è inferiore al Salario minimo interprofessionale).
Da quel momento in poi saranno le Comunità Autonome che, con le loro peculiarità, ci daranno un sussidio autonomo per coprire il costo di quegli 80 euro al mese e diventare questa quota zero per i lavoratori autonomi (conosciuta anche, a seconda del territorio, come “Tarifa Cero” o “Tarifa Plana Plus”).
Tuttavia, se qualche mese fa si sapeva solo dell’intenzione di Andalusia, Madrid e Murcia di farlo, se non ci saranno cambiamenti, alla fine saranno dieci le comunità che finanzieranno la quota iniziale per i lavoratori autonomi che avviano un’attività, e solo sette quelle che non lo faranno.
A proposito, ricordiamo che per essere considerati nuovi lavoratori autonomi si hanno due possibilità: o ci si iscrive al RETA per la prima volta o ci si iscrive nuovamente dopo un periodo minimo di due anni di assenza dal lavoro.
Le 10 comunità autonome con quota zero per i lavoratori autonomi nel 2024.
Andalusia, Isole Baleari, Castiglia e Leon, Castiglia La Mancia, Estremadura, Galizia, La Rioja, Madrid, Murcia, Isole Canarie
Tutti i lavoratori autonomi che hanno iniziato la loro attività per la prima volta nel 2023 riceveranno il pagamento completo del tasso forfettario statale nel gennaio 2024 (sarà retroattivo); quelli che lo faranno in quest’anno lo riceveranno nel gennaio 2025 (cioè in via posticipata).
In altre parole, riceveranno il 100% dello sconto fiscale e la durata potrà essere di un anno o di due anni nel caso in cui il loro reddito netto sia inferiore al salario minimo interprofessionale (SMI).
Alberto Moroni