Il progetto, che pone le Isole Canarie all’avanguardia dell’architettura, consiste in due edifici gemelli su ciascuna delle isole capitali che funzionano come un tutt’uno e garantiscono la fornitura di servizi di emergenza 24 ore su 24.
Gli Edifici per i Servizi Essenziali (ESE), i gemelli come li chiamano i loro ideatori, sono già in piena attività.
In 24 mesi e con un budget di 79,4 milioni di euro, gli edifici gemelli di Gran Canaria e Tenerife, che concentreranno i servizi essenziali della Comunità autonoma, collocheranno le Canarie nell’élite dell’architettura internazionale.
Questi edifici di massima sicurezza, con aree bunkerate per resistere ad attacchi informatici o a eventi sismici e vulcanici eccezionali o a fenomeni meteorologici avversi, avranno caratteristiche identiche e tecnologie all’avanguardia in entrambe le isole.
Si tratta di edifici speculari, in modo che se uno cessa di funzionare, l’altro si fa carico dei servizi.
Gli edifici, progettati dal famoso architetto canario Fernando Menis, ospiteranno tutti i servizi di emergenza, sicurezza e cittadini delle Canarie nello stesso spazio duplicato sulle due isole, rendendoli unici in Europa.
Per il governo delle Canarie, la centralizzazione di tutti i servizi porrà le Isole Canarie all’avanguardia nella gestione delle emergenze, della sicurezza e dei servizi ai cittadini.
Tra i servizi che saranno riuniti ci sono il centro di informazione e attenzione al cittadino 112, Infosalud 061, i centri di sicurezza e controllo delle emergenze (emergenze sanitarie, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Unità di Emergenza Militare, Soccorso Marittimo e Polizia delle Canarie, tra gli altri), il numero telefonico di informazione 012, il cyber center, i telefoni di teleassistenza sociale e i centri di protezione dei dati del Governo delle Isole Canarie.
E’ stata posata la prima pietra di uno dei due gemelli, il futuro edificio dei servizi essenziali di Gran Canaria, situato a Jinámar, e lo stesso avverrà presto per quello di Tenerife.
Il Presidente del Governo delle Canarie, Fernando Clavijo, ha sottolineato che questi edifici sono “un segno di impegno per il settore pubblico, volto a fornire la migliore assistenza possibile ai cittadini e a metterli al centro del sistema”.
Il progetto dell’architetto Fernando Menis avrà un costo congiunto di 79,4 milioni di euro per entrambi gli edifici, che sarà finanziato con risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale, nell’ambito del Programma operativo Feder 2021-2027.
La joint venture che si è aggiudicata la costruzione, composta da Acciona Construcción, Lopesan Asfaltos y Construcciones, Satocan e Contratas y Servicios Bahillo.
Gli edifici ospiteranno 1.100 dipendenti (550 per ogni edificio) che oggi sono dislocati in 18 infrastrutture, la maggior parte delle quali affittate due decenni fa, come il 112 di Las Palmas de Gran Canaria, nell’edificio Urbis.
Sebbene si tratti di due edifici gemelli dal punto di vista del design, tecnologicamente funzionano come un unico edificio (edifici speculari) per facilitare l’operatività e garantirne il funzionamento, in quanto entrambe le infrastrutture saranno in grado di fungere da back-up l’una per l’altra.
L’edificio situato a Jinámar (Telde) avrà una superficie edificata di 23.000 metri quadrati, suddivisa in due piani interrati, quattro piani e un tetto dove sarà collocato l’eliporto.
Durante la cerimonia di lunedì, come prima pietra è stato utilizzato un blocco di cenere proveniente dal vulcano Tajogaite di La Palma.
La catastrofe che si è verificata è stata una delle situazioni più difficili della storia recente delle Isole Canarie e ha rappresentato una sfida per tutti i servizi di emergenza coinvolti.
Si tratta di “una richiesta storica dal punto di vista della sicurezza delle Canarie” e offre “una garanzia totale che il sistema non collasserà e che sarà in grado di fornire sicurezza a tutti coloro che stanno lavorando e intervenendo nell’emergenza e alla popolazione”, ha sottolineato il presidente.
Inoltre, il materiale ricavato dalla cenere ha dimostrato un’enorme resistenza e farà quindi parte dell’edificio per sempre come esempio e simbolo della resilienza della popolazione di La Palma e, in generale, di tutti gli abitanti delle Canarie di fronte alle avversità.
Giornali e monete sono stati inseriti nella prima pietra dagli alti funzionari per i posteri.
Franco Leonardi