Il Ministero del Tesoro presenta le importanti modifiche all’IRPF per il prossimo anno, tra cui quella di non doverla dichiarare.
Per molti la dichiarazione dei redditi è una totale incognita.
Se a questo si aggiungono le modifiche presentate dal Tesoro, che di solito fanno ogni anno e per questo 2024 non sarà diverso, i dubbi aumentano.
Per questo motivo, è bene partire dall’inizio e scoprire di cosa si tratta.
La campagna di dichiarazione dei redditi è una delle più importanti per lo Stato, perché è il momento in cui i contribuenti regolarizzano la loro situazione finanziaria con l’erario e scoprono se devono pagare o essere rimborsati.
La dichiarazione dei redditi o IRPF (Impuesto sobre la Renta de las Personas Físicas) è una procedura annuale che i residenti in Spagna sono tenuti a svolgere per regolarizzare la propria situazione con l’Agencia Tributaria.
Il reddito del contribuente è il totale dei redditi, delle plusvalenze e delle minusvalenze e delle imputazioni di reddito stabilite dalla legge, indipendentemente dal luogo in cui sono stati prodotti e dalla residenza del contribuente.
Inoltre, le Isole Canarie sono una delle Comunità Autonome con l’imposta sul reddito delle persone fisiche più alta, pari al 50,5%.
Dopo il cambio di governo con María Jesús Montero alla guida del Ministero delle Finanze, i piani che aveva previsto per il prossimo anno andranno avanti.
Ma non solo i lavoratori dipendenti sono obbligati a presentare una bozza di dichiarazione dei redditi; anche i lavoratori autonomi devono presentarla quando il loro reddito annuo supera i 1.000 euro.
Nel caso dei pensionati, le cui buste paga sono considerate anch’esse come reddito da lavoro, anche loro devono saldare i conti con l’IRPF (imposta sul reddito delle persone fisiche).
L’elenco delle persone che non dovranno pagare l’IRPF nel 2024 è invece composto da tutti quei contribuenti il cui reddito totale da lavoro non supera i 22.000 euro all’anno o i 14.000 euro nel caso in cui il contribuente abbia due pagatori.
Nel caso dei pensionati, le cui buste paga sono anch’esse considerate redditi da lavoro, anche loro devono saldare i conti con l’IRPF.
Tuttavia, sono esenti coloro che percepiscono pensioni contributive per invalidità permanente, pensioni di inabilità o invalidità permanente del Régimen de Clases Pasivas, pensioni derivanti da medaglie e decorazioni per atti contro il terrorismo e pensioni a favore di minori di 22 anni e familiari.
Inoltre, è importante conoscere le diverse detrazioni regionali che possono essere applicate dai canari, molte delle quali si riferiscono alla situazione familiare, come le famiglie numerose e monoparentali, per le spese di istruzione o per l’assistenza all’infanzia nel caso di figli di età inferiore ai tre anni.
Da tenere in considerazione sono anche tutte quelle che si applicano alla residenza abituale, come l’affitto o la riabilitazione, persino la detrazione per invalidità, disoccupazione o spese derivanti da malattia.
È fondamentale comprendere ogni singolo caso, poiché in ogni circostanza si applicheranno detrazioni specifiche.
Si considerano anche gli scaglioni IRPF, la cui scala nazionale si basa sul reddito base generale.
I coefficienti sarebbero:
Da 0 a 12.450 euro: 19% di ritenuta d’acconto.
Da 12.450 a 20.200 euro: 24% di ritenuta d’acconto.
Da 20.200 a 35.200 euro: 30% di ritenuta d’acconto
Da 35.200 a 60.000 euro: 37% di ritenuta d’acconto
Da 60.000 a 300.000 euro: 45% di ritenuta d’acconto
Oltre 300.000 euro: 48% di ritenuta d’acconto.
Questo grafico rappresenta il 50% di ritenuta, il restante 50% dipende dalle aliquote dell’imposta regionale sul reddito, che possono variare a seconda della regione.
Limiti di esenzione e situazioni speciali
Nel 2024, il limite di esenzione fiscale è stato fissato a 15.876 euro, un euro sopra il salario minimo interprofessionale.
Al di sotto di questo importo, non si applicano ritenute o si applicano ritenute minime, che vengono progressivamente adeguate in base alla situazione personale del contribuente.
In situazioni come quella di avere due lavori o di essere disoccupati, le trattenute possono essere inferiori a causa della limitazione del modulo 145 ai dati di un solo contratto.
Ciò può comportare un saldo inferiore da versare nella dichiarazione dei redditi, a meno che le ritenute non vengano ritoccate verso l’alto.
Ugo Marchiotto