Il Governo delle Isole Canarie ha aperto la mostra pubblica della ricerca che intende investire 624.700 euro per cercare minerali in 18,77 chilometri quadrati del comune di Pájara, nonostante il rifiuto della popolazione.
La ricerca di terre rare tormenta Fuerteventura.
Un’impresa di costruzioni ha chiesto al governo delle Canarie il permesso di intervenire in metà dei comuni dell’isola.
La prima richiesta è già stata accettata dal governo regionale e sottoposta a un’esposizione pubblica.
Ora la Direzione generale dell’Industria ha pubblicato i documenti per il secondo progetto.
In questo caso, la società Tenáridos, parte del gruppo Satocan, vuole cercare minerali in 56 aree minerarie nel comune di Pájara, interessando il Parco rurale di Betancuria e nell’ambito di un’indagine che durerebbe tre anni e costerebbe 624.700 euro.
Verode intende esplorare 18,77 chilometri quadrati dal villaggio di Ajuy verso sud, dove la società ha “identificato” una serie di complessi plutonici alcalini con carbonatiti “che ospitano depositi di grande interesse”.
Secondo la società di costruzioni, i minerali di questa enclave potrebbero essere utilizzati per la metallurgia, la ceramica, il vetro, per l’industria automobilistica e per la progettazione di sistemi di comunicazione e di memoria per computer.
Le previsioni dell’azienda prevedono che la ricerca durerà tre anni tra ricerca, lavoro sul campo e perforazione, con un budget totale di 624.700 euro.
Questa cifra è quattordici volte superiore a quella prevista per i lavori a Puerto del Rosario, che scende a 41.800 euro in altri tre anni.
Nei documenti, la società di costruzioni riconosce che la ricerca di mineralizzazioni di terre rare “è complessa”.
Le concentrazioni di queste risorse sono così basse da essere “impossibili da rilevare” attraverso le analisi chimiche di routine, per cui verranno attivate tecniche come l’attivazione neutronica.
Le mappe pubblicate dal Dipartimento delle Miniere del Governo delle Canarie mostrano che il campo di ricerca del progetto Verode interessa una Zona di Protezione Speciale per gli Uccelli (ZEPA).
Più della metà delle griglie si trova in enclavi dove si trova la macchia algoaera, una specie di flora caratteristica di Fuerteventura.
Inoltre, parte dell’area di ricerca si trova all’interno del Parco rurale di Betancuria, un’area naturale protetta condivisa da cinque comuni.
Quest’area naturale è stata dichiarata Parco Rurale nel 1987 e copre una superficie di 4.519 ettari.
Si caratterizza per la sua unicità geologica e la sua vegetazione e, secondo quanto riportato dal Municipio di Pájara sul suo sito web, contiene “sedimenti marini di Puerto de la Peña e della civiltà indigena”.
L’azienda sostiene che le tecniche di esplorazione non sono invasive e “rispettose dell’ambiente”.
L’impresa di costruzioni sottolinea che la campagna di perforazione “non influisce sull’ambiente”, poiché il diametro di perforazione è molto ridotto.
Nel frattempo, il Consiglio comunale di Pájara ha approvato all’unanimità una mozione istituzionale che chiede al Governo delle Canarie di non autorizzare alcun tipo di studio ed estrazione di terre rare nel territorio comunale.
Secondo tutte le parti che compongono la corporazione municipale, si tratta di una delle “attività più inquinanti del pianeta” con gravi rischi per il territorio, l’ambiente e le persone.
Diverse associazioni di Fuerteventura hanno già presentato le loro accuse contro il progetto Satocan a Puerto del Rosario.
L’indagine Tenáridos-FV-02 P.I. Opáres copre un’area di quattro aree minerarie nel capoluogo dell’isola e, secondo le associazioni che difendono la biodiversità e il patrimonio delle Canarie, le esplorazioni sono destinate a essere effettuate in aree vicine a siti archeologici e a siti di nidificazione e transito di uccelli minacciati e in pericolo.
L’organizzazione El Efequén ha sostenuto che l’area di estrazione è molto vicina ai siti archeologici situati a nord di Barranco de los Molinos e propone che l’area venga utilizzata per ricerche sui modi di vita aborigeni e successivi dell’isola.
Le accuse avvertono anche che Fuerteventura è dichiarata in una situazione di emergenza idrica e non è quindi preparata per l’utilizzo di grandi quantità di acqua per questi compiti.
L’Associazione per la Conservazione della Biodiversità delle Canarie ha inoltre affermato che le griglie minerarie di Opáres si sovrappongono a terreni protetti dalla legislazione regionale ed europea, nonché a diverse aree importanti per gli uccelli (IBA) e zone di protezione speciale per gli uccelli (SPA).
Tra le specie minacciate che transitano nell’area vi sono l’Otarda africana, che negli ultimi anni è scomparsa, e il Falco tagarote, una specie protetta.
Bina Bianchini