La sua vecchia torre, parte della pista e alcuni degli edifici circostanti sono ancora al loro posto.
C’è un vecchio aeroporto nelle Isole Canarie che, sebbene non sia più in uso, è sconosciuto a molti e il passare del tempo si è impossessato di lui; sull’isola di La Palma – dove si trova – lo hanno ben presente.
La pista dell’aeroporto di Buenavista è ancora dov’era 60 anni fa, ed è visibile sia a destra che a sinistra quando si percorre la strada che lo attraversa: la LP-3.
La vecchia torre, la pista e alcuni edifici circostanti sono ancora al loro posto.
È diventata anche una strada per le auto – chiamata Camino del Aeropuerto (Strada dell’Aeroporto) -, molte persone fanno sport e c’è persino un parco calistenico.
Come riporta Aena, nel febbraio del 1921 si iniziò a pianificare il trasporto aereo sull’isola di La Palma attraverso la compagnia Maritimo Canaria, ma solo negli anni ’50 si sentì la necessità di costruire un aeroporto.
Questo ha portato alla creazione dell’aeroporto noto come Buenavista, o popolarmente conosciuto oggi come il vecchio aeroporto.
Data la difficoltà di trovare un terreno pianeggiante vicino a un centro con un gran numero di abitanti, fu scelta questa zona, che si trova a 350 metri sul livello del mare e a meno di 10 chilometri dalla capitale di La Palma.
Dopo aver apportato modifiche alla pista a causa dell’impossibilità di operare voli, nel 1958 l’aeroporto disponeva di un parcheggio per un solo aereo e, come spiega Aena, di una baracca di legno con il tetto in uralite che fungeva da terminal.
A causa del maltempo nella zona dell’aeroporto e quindi dell’elevata difficoltà di operare voli, è stato necessario trovare un nuovo luogo per la sua costruzione: l’attuale aeroporto di Mazo.
Il motivo che ha accelerato la chiusura dell’aerodromo e il suo definitivo ritiro dal servizio è stato l’unico incidente aereo avvenuto sull’isola: quello di un Fokker F-27 dell’Iberia che, uscito dalla pista all’estremità settentrionale, è precipitato lungo un piccolo pendio, fortunatamente senza danni alle persone.
Quella notizia, avvenuta il 5 gennaio 1970, fu senza dubbio l’inizio della fine dell’aerodromo di Breña Alta, una struttura che appena tre mesi dopo passò nell’oblio per più di 50 anni.
Le strutture erano già diventate obsolete e si avvicinava l’imminente chiusura a causa delle esigenze di aerei sempre più moderni e grandi.
L’area di atterraggio, inaugurata nel 1955, generava già troppi dubbi alla fine degli anni Sessanta.
Alla fine, grazie alle richieste degli stessi piloti e all’accettazione delle autorità competenti, il primo aeroporto di Mazo entrò in funzione nello stesso mese di aprile.
Dopo la chiusura definitiva del vecchio aeroporto, negli ultimi 48 anni il terreno è stato destinato a diversi usi, anche se nessuno di essi è stato definitivo.
La pista divide, quasi a metà, la strada che collega la Valle dell’Aridane con la regione orientale, così come altre strade per le zone vicine come l’Ospedale Generale, la Centrale Hortofruticola o la zona industriale, mentre il resto del percorso è stato utilizzato sia per l’addestramento e gli esami pratici per la patente di guida, sia per il deposito di rifiuti, soprattutto di materiale pesante.
Vent’anni fa, il 24 marzo 1998, la Gazzetta Ufficiale delle Isole Canarie pubblicò la decisione del Ministro dell’Industria, presa cinque anni prima, di disaffezionare i lotti di terreno.
Nel suddetto annuncio vennero informate le 17 persone o eredi che avevano diritto al recupero dei loro terreni.
Tutti si recarono in municipio e chiesero la reversibilità.
Più metri che terra.
In quel momento tutto sembrava avviarsi a una soluzione.
I proprietari avrebbero recuperato il terreno e l’aeroporto di Buenavista avrebbe avuto un uso privato per l’edificazione o l’installazione di aziende.
Ma poi arrivarono i problemi.
La maggior parte di loro accettò il terreno offerto dal governo, ma altri non erano d’accordo e decisero di rivolgersi al tribunale amministrativo.
Attualmente, l’ex aerodromo ha una superficie riconosciuta di 130.000 metri quadrati, di cui quasi la metà, 60.000, sono gestiti congiuntamente dal Comune di Breña Alta e dal Ministero della Difesa.
Il resto torna ai vecchi proprietari o agli eredi.
Da alcuni anni, le migliaia di persone che percorrono questa strada ogni giorno possono vedere cartelli che pubblicizzano alcuni appezzamenti di terreno in vendita, ma per quanto ne sappiamo, nessuno di questi è stato venduto.
Franco Leonardi