I biologi marini dell’Università di La Laguna hanno scoperto che i pesci sono le specie che hanno colonizzato più velocemente i delta lavici formati dal vulcano Tajogaite a La Palma, seguiti dagli invertebrati e, più lentamente, dalle macroalghe.
Il gruppo di ricerca di biologia marina dell’Università di La Laguna ha pubblicato sulla rivista “Frontiers in Marine Science” il primo studio scientifico che descrive il processo di colonizzazione dei delta lavici del vulcano Tajogaite.
Questi nuovi habitat marini costituiscono un laboratorio naturale ideale per studiare processi ecologici difficilmente replicabili in condizioni controllate, come la successione primaria di un ecosistema dopo la cessazione di un’eruzione vulcanica.
In questi processi di successione primaria, tutte le comunità di organismi partono da zero, poiché colonizzano un substrato totalmente sterile, privo di qualsiasi forma di vita, e in queste prime fasi dell’evoluzione si verificano eventi demografici unici, spesso come risultato di una scarsa competizione e interazione tra le specie.
Di conseguenza, è possibile trovare in questi habitat comunità e popolazioni di organismi che sono rare o assenti negli ecosistemi maturi, spiegano i ricercatori.
Il campionamento ha incluso macroinvertebrati e alghe nell’intertidale e pesci, macroinvertebrati e alghe nel subtidale.
Per testare e verificare la traiettoria di questo nuovo ecosistema, è stato scelto il delta lavico del vulcano San Juan (1949) come area di controllo di riferimento.
La colonizzazione del delta è stata rapida, tanto che il 64% delle specie presenti nell’area di controllo ha già raggiunto le nuove colate laviche.
Dopo sette mesi, i pesci erano i più veloci, con piccole differenze tra il delta lavico e la zona di controllo, e dopo di loro, le comunità che cambiavano più rapidamente erano quelle degli invertebrati, mentre le comunità di macroalghe erano le più lente a evolversi.
I pesci sono stati i più veloci ad arrivare perché gli adulti provenienti dalle aree circostanti non colpite dall’eruzione sono arrivati a colonizzare i delta, mentre gli invertebrati e le alghe si sono colonizzati attraverso larve o diaspore portate dalle correnti, quindi il processo è stato più lento.
Un’altra caratteristica delle successioni primarie è che si verificano importanti cambiamenti nella composizione specifica delle comunità, dove alcune specie che si sono insediate per prime vengono sostituite da altre che sono le ultime della successione.
Ciò si è verificato solo per le alghe, mentre per i pesci e gli invertebrati le specie che dominano nei delta sono le stesse che dominano anche negli ecosistemi maturi indisturbati.
Dalla fine dell’eruzione, il gruppo ha effettuato più di 150 immersioni nell’area per studiare la graduale colonizzazione di questi habitat.
Stanno inoltre effettuando diversi esperimenti e campionamenti per scoprire i modelli di insediamento delle specie e la struttura genetica delle popolazioni che si stanno insediando.
Vengono effettuate anche immersioni tecniche per raccogliere dati a profondità maggiori, dove le immersioni ricreative non lo consentono, e nelle ultime campagne si è iniziato a studiare le comunità marine insediate nei punti in cui sono state registrate anomalie nel sistema del carbonio e del pH.
Daniele Dal Maso