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    Rivisitando il Tenente Sheridan

    Sheridan, l’uomo triste del tenero sorriso, è stato alunno di Nero Wolfe come me.

    Carissimi lettori, se vi piacciono le cose strane forse questa è la cronaca perfetta, vi invito a leggerla.
    Ricordate che vi avevo promesso la cronaca su Nero Wolfe interpretato da Tino Buazzelli?
    Non è possibile, Leggotenerife la pubblicherà dopo questa su Sheridan.
    Ma perché?
    Poiché in questa spiego la ragione del mio ritorno agli sceneggiati.
    Tanto per cominciare una confessione: da diversi mesi ho un bel pasticcio col Vpn che non ho potuto ancora risolvere, e di conseguenza non posso vedere nulla su Rai Play.
    Mi sono arrabbiato tanto, ma ho pensato che era arrivata l’ora di tornare alle mie radici, cioè agli sceneggiati.
    Come sapete già, mi sono tuffato nei gialli Rai con gli sceneggiati di Wolfe, Maigret, Sheridan e Philo Vance, battezzati da me “i magnifici quattro”.
    Potrei pensare che è stato di proposito il fallimento del Vpn, cioè che Dio agisce bene percorrendo le strade sbagliate?
    Assolutamente sì!
    Però se aggiungo che è venuto da me, in sogno, il Commissario Nardone commosso perché io tornassi ai magnifici quattro?
    Io tengo molto alla sua opinione.
    Quindi sono tornato al mio primo amore: il Tenente Ezechiele “Ezzy” Sheridan della Squadra Omicidi, interpretato da Ubaldo Lay.
    Ho rincontrato in questo sceneggiato Rai, un bel pathos, questi spaghetti noir hanno una bella sfumatura di teatro. Non la troviamo nelle fiction attuali, sebbene ci siano fiction di qualità come “I bastardi di Pizzofalcone”. Probabilmente sia per il bianco e nero delle immagini, usato dai registi per creare un’atmosfera drammatica. Qualcuno ha scritto che gli sceneggiati sono teatro fatto bene e le fiction attuali sono film tv fatti bene.
    Ma io preferisco il teatro degli sceneggiati, perché la vita al naturale che vediamo nelle fiction è priva della loro poesia.
    Forse per una mia limitazione non sono riuscito a provare con le fiction quello che ho sentito per Ezzi: ho nutrito pietà per il Nostro, un poliziotto integerrimo che comanda la sua brava squadra, ma anche un uomo amareggiato nel vedere troppa corruzione e vigliaccheria nella polizia e nei newyorkesi: “Recita a soggetto”.
    Sheridan è l’uomo triste del tenero sorriso.
    Certo che lui è un funzionario spavaldo e fa del suo meglio; ma non riesce a farlo nell’amore, come nello sceneggiato “La donna dei fiori”.
    Myriam, interpretata da Mariolina Bovo, figlia del suo amico sceriffo che conosce fin da bambina, si prende una cotta per lui. 
    Però quest’uomo senza speranza gli dice in una scena triste che è troppo tardi, poiché lui ha 20 anni in più di lei. Ma la vita è molto corta, ricordiamo che nell’ultima puntata de “La donna di picche”, Ezzi viene colpito da una pallottola e muore senza avere mai provato il miele dell’amore.
    Se vi piacciono le storie strane ce n’è un’altra per lo stesso prezzo: causa tanta fatica e dolore trovare la donna giusta!
    Poiché lei appare forse soltanto una volta nella vita, ed è come il treno della felicità che dobbiamo prendere senza esitare.
    Credo assolutamente nell’amore romantico e ho deciso di comprare il biglietto per quel treno, sarà un biglietto aereo, devo attraversare l’Oceano.
    Io ero un morto vivente fino al momento in cui una dolce sirena partenopea mi ha rubato il cuore, credo ancora di essere un napoletano reincarnato e parlo sul serio!
    La musica della città gentile mi emoziona… e certamente anche la maniera di amare dei napoletani.
    Potete anche ridere, ho un amico Conte, mio coetaneo, che si vanta di fare ancora le supercazzole e sedurre le ragazzine.
    Mamma mia!
    Ma fortunatamente ho un altro amico, chitarrista, che mi ha detto che avrei trovato la donna giusta nel momento giusto.
    Lui ha avuto ragione!
    Nell’amore io non sono un buon esempio, ma che noia ho provato vedendo Ezzi in compagnia di donne vuote, che evidentemente non sono la donna giusta: “Delitto a tempo di rock”.
    Ezzi è un poliziotto tanto umano, ma capace di fare anche il furbetto, un inquisitore simpaticone che sa fare benissimo il suo mestiere, cioè estrarre delle informazioni, questa è una scena dello sceneggiato.
    Mentre mangia una mela offre una sigaretta a un tizio detto “cipolla” e gli dice: in ogni modo quando c’è un omicidio spesso è grazie alla collaborazione dei galantuomini come te che noi riusciamo a fare delle importanti scoperte. 
    Ma che accade quando il bravo tenente deve trattare con il sceriffo?
    È meraviglioso come quest’uomo scaltro sappia usare la stessa tecnica con questo presuntuoso che gli chiede il suo aiuto mentre Ezzy è in vacanza.
    Chiarimento: si tratta di un altro Sceriffo, non del suo eventuale suocero.
    L’ingrato aveva detto prima che la bravura di Sheridan era tutta una montatura dei giornali!
    Il Nostro è tanto intelligente da far partecipare quel babbione nella sua spiegazione sui fatti accaduti e riesce ad architettare un piano d’azione.
    Finalmente l’assassina confessa e il Nostro definisce un concetto importante che non ho mai sentito con questa precisione: Prova e Controprova.
    Per tutto questo ho concluso che lui è stato un alunno di Wolfe.
    Nello sceneggiato “Vacanze col gangster” vediamo Ezzi sotto copertura, nei panni di un professore di collegio, per fare un’inchiesta su una banda che spaccia droga.
    Lì conosce la professoressa Cynthia, questa gentile creatura, tanto bella quanto educata è la donna giusta per il Nostro.
    L’ultima cosa strana e divertente di cui vi racconto in questa cronaca è che al minuto 32 si vede una parete di mattoni (spinta da una mano!) che sfida la legge della fisica: infatti si muove!
    È una scenografia fatta di tessuti, queste cose NON mi piacciono per nulla, io sono architetto!
    Questa scena dovrebbe essere stata rifatta.
    Ma finisco così: evviva il Tenente Sheridan!
    Adesso sì vi aspetto a giugno con la cronaca su Tino Buazzelli.

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