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    Effetti collaterali per nessuna correlazione: le conseguenze e le possibili strategie di difesa per l’ondata di patologie legate alla somministrazione massiva di farmaci a MRNA.

    Per prima cosa, chiamare le cose con il loro nome.

    Chi mi legge sa che rispetto tutte le posizioni rispetto ai giorni grigi del covid ma una cosa è certa: nessuno si è vaccinato perché il farmaco di stato obbligatorio non era un vaccino.
    Nel rispetto di chi ci ha creduto e ci crede, la medicina non è un’opinione.
    I vaccini hanno determinate caratteristiche e i farmaci a MRNA ne hanno altre.

    In questo caso, il farmaco di stato ha stimolato la produzione della famosa proteina spike, che esiste sulla superficie del virus ma non nel nostro genoma.

    La vera domanda è cosa altro c’è dentro quel farmaco e perché la sua composizione è un segreto militare?
    E perché è ormai impossibile negare che scateni una catena di reazioni autoimmunitarie che generano a medio lungo termine un ventaglio di patologie, che investe come slavina coloro che nel pieno diritto e in grande buona fede hanno “creduto nello Stato”?
    Questo tipo di domande troveranno risposta fra molto tempo, però intanto sono nati gruppi di studio e protocolli per combattere gli effetti avversi da farmaco a MRNA.

    I sintomi più comuni che si riscontrano sono la spossatezza, la difficoltà a digerire, la confusione mentale o il cosiddetto brainstorm, le malattie cardiovascolari, la steatosi epatica, e in modo diverso e diffuso a macchia di leopardo, gli herpes zoster e tutta la famiglia delle patologie autoimmunitarie.

    In assenza di ciò che possiamo definire una cura esiste un arsenale di sostanze molto utili a far reagire il nostro corpo e senz’altro lo stile di vita.
    Purificare, rinforzare, stimolare le reazioni naturali e fornire mattoni al corpo per fare il più possibile il lavoro di purificarsi dallo strascico di un veleno dal volto ancora incerto ma dagli effetti ormai chiarissimi.
    Per migliorare la funzionalità mitocondriale e dell’endotelio vascolare: K2, citrullina.

    Per migliorare la qualità del sangue e stimolare una reazione naturale all’eccesso di cellule morte e la densità del sangue: NAC, quercetina, bromelina, glutatione, (tutti reperibili in erboristeria) e estratto di carciofo, curcuma, magnesio e zinco assunti sotto stretto controllo medico dei dosaggi.

    Per quanto concerne le vitamine: la vitamina C viene ormai somministrata in alti dosaggi per flebo con risultati chiari e visibili e la vitamina D dovrebbe essere assunta con regolarità.

    Nel caso delle persone a me care, sono ricorso a un ciclo di flebo di NAC (aceticisteina) di 10 gg come terapia d’urto iniziale e poi a seguire ho continuato con la terapia per bocca di 600 mg due volte al giorno per tre mesi abbinata a alto dosaggio di vitamina C, quercetina, bromelina e ho ottenuto risultati al di sopra di ogni dubbio, chiari e visibili.

    Ripeto, nel rispetto assoluto di chi si sia fidato e si fidi ancora della medicina di Stato, se vi rendete conto che qualcosa nel vostro organismo sta andando storto, se le vostre analisi rivelano picchi improvvisi di glucosio e colesterolo, se siete spossati e il cuore va così così…
    Fidatevi ancora una volta, tutto ciò che qui vi suggerisco come paracadute per malori presenti o futuri, se non sapete se vi servirà o no… perlomeno male non fa.
    Rispetto ai farmaci di Stato è di sicuro un grande passo avanti.
    Dott. Alessandro Longobardi

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