Arte effimera, Corpus Domini celebrato il giovedì. Giugno è il mese di profumi e colori di festa di vicinato di liturgia e di emozione.
Fiori del giardino delle Esperidi e sabbia del Teide fanno di La Orotava un tappeto artistico che merita la visita almeno una volta nella vita.
Dalle primissime ore del giorno 6 giugno le strade cittadine del centro storico si riempiono di volontari e devoti per realizzare le 35 alfombre alle quali hanno pensato giorni e giorni prima, mesi addirittura.
Tutti tranne l’erede rappresentante della tradizione: l’italiano Monteverde.
Ora canario ma pur sempre italiano di origini.
La tradizione dell’alfombra si vuole originata dalla famiglia Monteverde e il suo disegno dell’alfombra è sempre l’ultimo a scoprirsi perché dipende dai fiori a disposizione quella stessa mattina.
Da mesi si pensa invece al disegno del Magno Tapiz, nella piazza del comune e da fine aprile si procede alla sua realizzazione.
Da quando si dà a conoscere il bozzetto.
Il 7 giugno sarà la celebrazione del Baile de polka: gruppi di ballo con vestiti tipici tradizionali si sfidano in una gara nella piazza del comune.
Quest’anno il ritmo forzato delle feste di La Orotava che tradizionalmente è incessante dal Dia de canaria fino alla romeria è interrotto dalle elezioni europee.
Il 14 15 e 16 si riprenderà con la feria del ganado, la processione dei santi e la gran Romeria appunto in onore di San Isidro Labrador, patrono della città di La Orotava, e Santa Maria de la Cabeza.
Allegria, colore e tradizione è il motto delle feste di giugno, il cielo è l’ispirazione per il tappeto di sabbia.
Un cartello illuminatissimo è il simbolo delle feste, La Porta del Cielo è il titolo del disegno che rappresenta la fede ed è il messaggio del tappeto del Corpus.
Perché infraoctava?
È un termine liturgico, un poco antico, fuori uso ormai, per indicare il giorno dopo la grande festa religiosa.
La infraoctava Corpus Christi è il giorno culmine del periodo di feste religiose, motivo per il quale non coincide con la data del Corpus domini celebrato ad esempio in Italia.
Visitabile dalla mattina dalle finestre del comune di La Orotava, il tappeto è sempre stato un forte richiamo spirituale turistico e attrattivo per chiunque si trovi a Tenerife in quella data.
Dall’alto si può apprezzare la magnificenza e nel contempo biasimare l’arte effimera.
Una opera magnifica che dura poche ore.
Si può riflettere e riconoscere nella totalità del disegno la simbologia: le linee bianche che limitano i confini del cielo ed indicano purezza, la trinità collocata al centro; gli angeli che sembra giochino nel cielo simboleggiano l’innocente infanzia, due angeli maggiori invece proteggono e vigilano ed un fiore in basso indica tutta la mortalità dell’uomo.
Un fiore inventato, il tutto realizzato con 12 colori naturali del Teide che la maestria dei componenti di Artearena, sotto la direzione di Domingo J. Gonzalez Exposito, sa sfumare.
Artearena cura ogni dettaglio con infinita pazienza e precisione, è composto da appassionati e artisti che con devozione riescono a dare forma con strati di sabbia a figure.
Il lavoro di squadra e coordinazione è imprescindibile, la fiducia anche.
Con un ritmo di lavoro senza tregua alternandosi tra mattina e sera, il gruppo di 14 artisti si dedica alla realizzazione del disegno per 40 giorni, più o meno.
Il tendone di quest’anno ha facilitato il lavoro consentendo una mobilità nello spazio della piazza molto più comoda e la realizzazione anche di un disegno più continuo, senza le passate divisioni settoriali in tre dovute anche ai gazebi collocati necessariamente all’interno della piazza e che pertanto condizionavano abbastanza il disegno e la realizzazione dello stesso.
Giovanna Lenti