Le tradizioni e la storia delle popolazioni aborigene sono ancora presenti in alcune tradizioni dell’arcipelago. Otto isole e 88 comuni.
Una distribuzione che porta le Canarie ad avere un’infinità di feste, tradizioni ed eventi.
Non si tratta solo dei nomi con cui ancora oggi vengono “battezzati” i bambini e le bambine, o anche di alcuni termini aborigeni che stanno prendendo piede nel simbolismo canario.
Ci sono anche attività come il “salto del pastor” o il “silbo gomero” che sono ancora vive oggi.
Ma ci sono anche feste, tanto curiose quanto popolari, le cui origini risalgono alla cultura aborigena e che nel corso degli anni si sono trasformate in tradizioni di svago che hanno sempre più seguaci ogni anno.
Baño de las cabras
Si tiene ogni 24 giugno a Puerto de la Cruz, in concomitanza con le Fiestas de San Juan.
Gli animali vengono portati al mare per “purificarli”, seguendo la tradizione originale in un rituale che risale ai Guanci, che portavano le mandrie sulla costa per pulirle, sverminarle e prepararle all’accoppiamento, poiché ritenevano che favorisse la loro fertilità e soprattutto l’acqua di mare (salata) era usata contro le zecche e le pulci.
Negli anni Sessanta, con il boom del turismo in questa località del nord di Tenerife, il bagno delle capre cadde in disuso: i visitatori ritenevano inopportuno bagnare gli animali in loro presenza.
Due decenni dopo, il Collettivo Culturale Valle Taoro è riuscito a far rivivere questa tradizione e a mantenerla fino ad oggi.
Tuttavia, negli ultimi anni ha ricevuto anche molte critiche da parte dei gruppi animalisti, che chiedono di evitare il brusco tuffo delle capre in mare e, riconoscendo il retaggio culturale di questa tradizione, propongono solo di bagnarle, ma è una tradizione!
Bina Bianchini