Il giorno di San Juan viene celebrato sulle isole fin dagli aborigeni, con una notte avvolta da incantesimi e leggende di streghe in cui il fuoco e la storia vanno di pari passo con miti e usanze di ogni tipo.
La Noche de San Juan si celebra ogni anno alla vigilia del 23 giugno, giorno di San Juan, in tutte le città e le isole delle Canarie, legata a una celebrazione incorniciata dall’inizio del solstizio d’estate, dai falò, dal fuoco come elemento purificatore e da leggende su incantesimi e streghe.
Questa celebrazione è legata alle isole fin dagli aborigeni, che già vedevano la Notte di San Juan come un momento magico di incantesimi e riti.
Sebbene la festa sia cambiata da allora, molti degli usi e costumi rimangono radicati nelle popolazioni delle isole, che mantengono vivo il simbolismo della notte più corta dell’anno.
Per gli abitanti delle Canarie la Noche de San Juan era segnata come l’ultima notte dell’anno, che arrivava con l’alba di un nuovo anno e per questo era costellata di usanze, incantesimi e riti per invocare pioggia, buon raccolto, amore, fertilità e buona fortuna.
Con il solstizio d’estate, gli antichi aborigeni delle Isole Canarie davano il benvenuto al nuovo anno in una celebrazione ancestrale del calendario agricolo che, con il passare degli anni e l’arrivo di nuove culture nell’arcipelago, si è legata alla Notte di San Juan.
A Tenerife, la vigilia di mezza estate era già legata a riti con il fuoco come elemento purificatore, che si diffusero sull’isola con gli Hachos e fin dai tempi aborigeni.
La tradizione viene mantenuta nel comune di Tenerife di Icod de los Vinos, dove gli hachos, torce di legno decorate con rami, fiori e nastri, scendono in strada per celebrare il solstizio d’estate.
Gli hachos fanno parte della sfilata da La Vega a El Amparo, accompagnati dalla musica dei “tajaraste” e della gente del posto.
I falò sono un altro classico della notte di mezza estate, non solo nelle isole ma anche in altre parti della Spagna.
Nelle Isole Canarie, a seconda della località, il falò veniva saltato da 3 a 9 volte, anche se sempre in numero dispari e secondo la tradizione di ogni villaggio, con un rituale che invitava alla buona sorte e in cui si bruciavano i brutti ricordi e si esprimevano desideri per il nuovo anno.
Il fuoco proteggerà chiunque abbia il coraggio di attraversare le fiamme.
Oggi questi falò sono vietati, anche se non è raro trovare sulle isole zone in cui vengono ancora accesi.
Sono stati sostituiti da grandi spettacoli pirotecnici e dall’usanza di guardarli dalle spiagge, dove a mezzanotte un tuffo in mare purifica le anime.
L’usanza si è mantenuta, ed è tradizione gettare in mare fiori freschi e frutta, oltre a saltare all’indietro tra le onde, sette per la precisione, un rituale che scaccia l’energia negativa e porta fertilità alle donne.
La luna nella notte di mezza estate è speciale, e così la consideravano gli aborigeni delle Canarie, che portavano alla sua luce oggetti di ogni tipo per alimentare rituali che sono rimasti per secoli nelle usanze canarie.
Un bicchiere d’acqua con sale, o con albume d’uovo, erbe medicinali o una felce, vischio o edera, o rami di alloro, sono alcune delle tradizioni ancora vive.
Si dice che questi oggetti accumulino l’energia del sole e della luna di quella notte e che berli o conservarli per il resto dell’anno porti fortuna.
Nelle Isole Canarie, la Notte di San Juan conserva leggende di incantesimi e stregonerie, legate soprattutto alla fertilità.
Per questo motivo, i bambini nati nella notte di mezza estate erano considerati, in epoca aborigena, benedetti dagli dei.
I bambini della notte di mezza estate erano predestinati a svolgere un ruolo speciale nella comunità, come sacerdoti o sacerdotesse o come guerrieri.
Bina Bianchini