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    Una roadtrip attraverso la Tenerife più sconosciuta

    OROTAVA – Foto di Cristiano Collina

    Spiagge, natura, avventura, vulcani e chilometri di strada. 

    Le strade più tortuose per scoprire l’isola in cui vogliamo sempre tornare.

    Forse è quella sensazione di sentire il calore del cuore della Terra. 

    L’idea di essere più vicini alle origini del suolo su cui camminiamo. 

    È una sensazione, una percezione, un battito del cuore, qualcosa di talvolta difficile da decifrare. 

    Ma quasi tutti noi sentiamo un legame inspiegabile con i vulcani e le terre vulcaniche. 

    È forse il motivo, uno dei motivi, per cui Tenerife è la destinazione preferita dagli europei (secondo Tripadvisor) ed è il motivo per cui vogliono sempre tornare sull’isola.

    Abbiamo bisogno di sprofondare i nostri piedi in questa terra, di sentire la sua forza, la sua bontà e la sua bellezza, ma anche il suo richiamo. 


    Abbiamo bisogno di sentirci più vicini a una natura selvaggia, brutale e originale che ci apre gli occhi e ci dà speranza. 

    Per questo torniamo a Tenerife. 

    Alle sue coste nere, ai suoi tuffi in piscine (charcos) di lava pietrificata, alle sue patate (papas) antiche, ai suoi vini…

    La superficie di Tenerife è perfetta per godersela al volante e per percorrere ogni angolo, anche se ora ci godremo quelli meno conosciuti.

    Tuttavia, senza volersi smentire, nessuna visita all’isola può evitare il Teide. 

    OROTAVA – Foto Cristiano Collina

    Si parte da La Orotava per percorrere “una delle strade più impressionanti d’Europa”, la TF-21, parola del libro Las 1001 carreteras de una vida (1001 strade di una vita). 

    Dalla verde valle alle pinete e al paesaggio lunare ai piedi del vulcano. 

    Dove ci si può fermare, se si vuole, per salire in cima con la funivia. 

    Oppure proseguire fino a Vilaflor. 

    VILAFLOR – Foto Cristiano Collina

    In totale, poco più di 60 chilometri, che sembreranno più lunghi per la diversità del paesaggio, ma saranno brevi.

    Ora percorreremo forse i 6 chilometri più belli, tortuosi e ripidi dell’isola: la strada da Masca a Santiago del Teide. 

    Situata su una punta del massiccio del Teno, Masca è, per molti, il villaggio più bello dell’isola, almeno uno dei più autentici nonostante le sue piccole dimensioni, grazie alla conservazione della sua architettura rurale tradizionale. 

    Da lì, la TF-436 ci porterà attraverso alcune curve impossibili, su una strada ben asfaltata con i punti panoramici (miradores) necessari per poter staccare gli occhi dal volante. 

    È una zona di escursioni, di avventura, di gole scavate da centinaia di anni di pioggia, e vento, di verde.

    Il mare ci chiama. 

    Ma dall’alto. 

    Sulle scogliere di Los Gigantes, a 600 metri di altezza dall’oceano, dove, se avete pazienza, potrete vedere balene e delfini. 

    Da Los Gigantes, Los Cristianos o Puerto Colón partono le barche per gli avvistamenti marini.

    A Garachico si dice che il tempo si sia fermato. 

    GARACHICO – Foto Cristiano Collina

    L’orologio si ferma in questo villaggio che è risorto dalle ceneri dopo essere stato inghiottito dall’eruzione del vulcano Trevejo nel 1706. 

    Forse è questo passato che ci porta a godere di questo angolo dell’isola in modo diverso, più lento, più calmo, questo qui e ora che ci sta guidando ultimamente.

    Tenerife, come isola, guarda sempre il mare, ma qui ancora di più: guarda il Roque de Garachico, le piscine di El Caletón, uno dei bagni più invidiati. 

    E poi, ormai asciutti, si guarda all’interno: alle sue 20 chiese, alle sue incantevoli strutture ricettive, alla sua eccellente cucina, al Castillo de San Miguel, al Parque de la Puerta de Tierra.

    Da questo paradiso, ancora con il tempo che scorre, torniamo alla macchina e a due destinazioni, due sentieri, due possibilità, una per ogni giorno: Los Silos, circondato dal suo bosco di alloro, e El Tanque, luogo preferito per il parapendio. 

    Entrambi sono ottimi punti di partenza per entrare nel Parco Rurale di Teno.

    Playa de las Américas è senza dubbio una delle destinazioni più popolari di Tenerife. 

    Ma la useremo solo come punto di partenza. 

    La meta è l’altro sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco che non possiamo mai perdere: San Cristóbal de La Laguna. 

    Abbandoniamo l’autostrada e cerchiamo la TF-28, la strada dimenticata, dicono alcuni. 

    103 chilometri che attraversano praticamente l’isola alla scoperta di piccoli villaggi, molto autentici. 

    Lontani dalle tipiche cartoline. 

    Una strada da percorrere lentamente. 

    Molti ciclisti la scelgono per un motivo. 

    Non vi annoierete e avrete molte occasioni per fermarvi e scoprire la gastronomia locale. 

    Anche se dovreste arrivare a La Laguna affamati. 

    Fame in senso letterale e metaforico. 

    Fame di passeggiare per le strade acciottolate con storia coloniale, fame di ascoltare le storie dell’isola, quest’isola che, dopo una manciata di chilometri, ha scoperto molti volti, molte versioni e molti divertimenti.

    Michele Zanin

     

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