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    L’abilità dei Guanci che si è tramandata per generazioni

    Foto Cristiano Collina

    Il salto del pastore è una tecnica unica al mondo ed è stata dichiarata Bene di Interesse Culturale. È un’abilità sportiva che risale ai primi abitanti dell’arcipelago.

    La società aborigena delle Isole Canarie era principalmente dedita all’allevamento, il che ha favorito la loro notevole abilità nel maneggiare il bestiame. Con l’aiuto di un bastone che misurava tra i 2 e i 4 metri, i pastori erano in grado di attraversare montagne e ripidi burroni al passo delle loro capre.

    Questa abilità fu una grande sorpresa per i conquistadores e i loro cronisti. Nel XIX secolo, quando l’arcipelago iniziò a diventare una meta turistica e la letteratura di viaggio divenne di moda in Europa, furono molte le menzioni delle straordinarie tradizioni delle Isole Canarie.

    Il salto del pastore fu menzionato in molti resoconti di viaggiatori europei. 

    Quando l’inglese Charles Edwardes assistette a questa pratica nel 1888, disse: “Il contadino porta sempre con sé la sua lancia, un lungo palo di legno con l’estremità appuntita, per scendere in fondo alle scogliere delle isole, come La Palma, una delle più montagnose e ripide”.

    A sua volta, questa pratica sorprese anche la scrittrice Olivia Stone, autrice del più noto libro di viaggio sulle Isole Canarie dell’epoca. La scrittrice notò che la tecnica utilizzata dai pastori per saltare sulle rocce con un palo sarebbe stata impossibile da realizzare per chiunque in circostanze normali.

    Il salto del pastore è una tecnica utilizzata in diverse isole, ma la cosa curiosa è che il palo viene chiamato con un nome diverso in ognuna di esse. 

    Così recita la relazione che dichiara la pratica Bene di Interesse Culturale: “lanza” a La Palma, “astia” a El Hierro, “asta” a La Gomera, “lanza”, “palo” o “regatón” a Tenerife, “garrote” a Gran Canaria e “lata” a Fuerteventura e Lanzarote. 


    Un’altra particolarità è che il legno più usato è il pino delle Canarie e la lunghezza del palo varia a seconda delle irregolarità di ogni isola.

    Era una pratica comune nelle Isole Canarie per controllare il bestiame al pascolo.

    All’estremità del palo viene aggiunta una punta metallica affilata per garantire una migliore presa sul terreno. Tuttavia, l’incorporazione del metallo è relativamente recente, poiché gli aborigeni usavano un pezzo di osso.

    Il salto del pastore era una pratica comune per controllare il bestiame al pascolo, ma aveva anche un aspetto ludico in cui venivano messe in pratica abilità sportive e dimostrative. 

    Venivano organizzate gare per dimostrare chi fosse il miglior pastore saltatore attraverso giochi come “il passaggio della lancia”, “la bandiera” o “il giro del pastore” o salti di precisione come “il salto dell’amante” o “il salto della moneta”.

    Il più suggestivo di questi è il “salto a regatón muerto”, che consiste nel lasciarsi cadere da altezze che possono raddoppiare la lunghezza dell’asta senza appoggiarla a terra al momento del salto. 

    Oggi i gruppi che praticano il salto del pastore per divertimento si chiamano “jurrias” e sono raggruppati nella Federazione del salto del pastore delle Canarie.

    Oltre a essere una pratica ancestrale per chi lavorava nell’allevamento, oggi nelle Isole Canarie si svolgono ancora lavori che nessun altro fa, il che rende questo arcipelago un luogo unico. 

    Si tratta di professioni che esistono solo alle Canarie e che sono il segno distintivo dell’isola.

    In quale altro posto si potrebbe incontrare qualcuno che è un fischiatore professionista, o qualcuno che si descrive come un guarapero? 

    Queste sono alcune delle professioni che si possono trovare solo nelle Isole Canarie, oltre al guachinchero, al mugnaio di gofio o al raccoglitore di cocciniglia. 

    In realtà, alcuni di essi sarebbero sul punto di scomparire se non fosse per la determinazione di alcuni romantici che vogliono che le tradizioni continuino a fare la storia di questo luogo.

    Marco Bortolan

     

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