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    Il sud di Tenerife ha guadagnato più di 140.000 abitanti dal 2000

    Foto Cristiano Collina

    La regione meridionale sta aumentando il suo peso demografico rispetto alla capitale grazie alla crescita del turismo, anche se i prezzi esorbitanti degli affitti minacciano questa tendenza.

    Dal 2000 il sud di Tenerife ha conosciuto un’esplosione demografica senza precedenti nelle Isole Canarie e in gran parte della Spagna. 

    Basta guardare i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) per avere la conferma che si tratta di uno dei tassi di crescita demografica più alti di tutto il Paese.

    I numeri forniti dall’ente statale ufficiale parlano chiaro: i cinque comuni più popolosi della regione meridionale (Arona, Granadilla de Abona, Adeje, San Miguel de Abona e Guía de Isora, nell’ordine) hanno visto moltiplicarsi le loro liste di popolazione di 2,5 volte dall’inizio del secolo. 

    Questi cinque comuni avevano un totale di 94.735 abitanti nel 2000 e l’anno scorso, ultima misurazione effettuata dall’INE, il numero di residenti è salito a 235.265 (140.530 in più), cifra che non comprende i turisti che scelgono il sud dell’isola per le loro vacanze.

    Per contro, colpisce il fatto che, nello stesso periodo, la capitale di Tenerife non solo non abbia aumentato la sua popolazione, ma l’abbia addirittura ridotta, passando dai 215.132 abitanti del 2000 ai 209.395 dell’anno scorso, vale a dire 5.737 persone in meno. 

    Al contrario, l’altra grande città metropolitana, La Laguna, ha ampliato il suo censimento comunale a 159.034 abitanti, rispetto ai 126.543 del 2000.

    Per quanto riguarda i comuni del sud, secondo le statistiche dell’INE, Arona è passata, in meno di un quarto di secolo, da 38.416 residenti a 85.249; Granadilla de Abona, da 20.323 a 54.942; Adeje, da 14.007 a 50.167; San Miguel de Abona, da 7.315 a 22.606, e Guía de Isora, da 14.674 a 22.301.


    Il boom turistico spiega, in larga misura, il fenomeno demografico che ha interessato il sud di Tenerife. 

    La buona salute del settore, che non ha smesso di crescere negli ultimi decenni, è il grande polo di attrazione per la manodopera locale e straniera che, a sua volta, ha portato a forti squilibri nelle infrastrutture stradali (gli ingorghi sono un incubo quotidiano per migliaia di automobilisti), ma anche nelle scuole, nei centri sociali e sanitari e negli alloggi per i residenti. 

    Questo problema abitativo si è notevolmente aggravato negli ultimi anni a causa della mancanza di sviluppo dell’edilizia pubblica e, soprattutto, del boom degli affitti turistici.

    Nonostante il costo elevato degli affitti, con prezzi impossibili nelle zone residenziali più vicine ai centri turistici – i sindacati del settore hanno addirittura messo in guardia da un possibile “crollo” turistico a causa della difficoltà dei lavoratori a trovare alloggi a prezzi ragionevoli -, le offerte di lavoro disponibili nel sud di Tenerife rendono questa zona dell’isola un luogo attraente per un profilo di giovani immigrati, con gli italiani in testa.

    Basta guardare l’aumento dei comuni del sud dell’isola dovuto all’incorporazione di cittadini di questa nazionalità, una realtà che ha anche un effetto collaterale positivo: il contenimento dell’invecchiamento della popolazione, un fenomeno preoccupante che si sta diffondendo nel resto dell’isola.

    Franco Leonardi

     

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