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    Da Roma arriva L’allieva

    L’allieva è la versione femminile di Coliandro?

    Ho preferito pubblicare questa cronaca invece quella di “Maigret, il Commissario del cuore orizzontale” come vi avevo promesso. 

    Quindi iniziamo! 

    Questo veramente è un elogio, impossibile non ricordare l’Ispettore Coliandro, uno dei miei eroi, infatti dietro l’apparenza goffa di Alice, che di solito combina dei guai, c’è una donna determinata… 

    Io me ne frego di quelli politicamente corretti e che non si sbagliano mai. 

    Come ogni commissario in gamba so che non devo fidarmi dell’apparenza, questa mi sembrava soltanto una commedia gialla sul medico legale Alice Allevi, ma invece ho trovato tante emozioni, frasi intelligenti e ho anche visto i passi che segue la scientifica nel sopralluogo di una scena del crimine.

    Questa cronaca, diversamente dalle altre scritte da me, ci mostra il crimine da un punto di vista diverso, infatti è la visione del Medico Legale, ma Alice è un medico molto speciale perché ha un fiuto di bracco. 

    Questo la spinge a fare una cosa vietata in medicina legale: cioè avere iniziativa propria, provocando il brontolio del suo capo e relatore di tesi, il professore Claudio Conforti… detto Cici. 


    Come mai? 

    Lui segue alla lettera il protocollo del medico legale: il suo dovere è soltanto servire i magistrati e la polizia. Nonostante questo Claudio l’ascolta perché sa che in fondo potrebbe avere “ragione” e forse ha iniziato a sentire per lei, un’attrazione segreta.

    Mi sono tuffato nel giallo vedendo gli sceneggiati di Nero Wolfe interpretati da Tino Buazzelli. 

    Quindi ho coniato la legge Steneri: Ogni poliziotto in gamba ha la maledizione di dover sopportare un capo cretino. Alice deve sopportare le diffidenze iniziali del commissario Caligaris, un simpaticone, che subito si rende conto che è meglio ascoltarla con attenzione. 

    Diversamente da Claudio, il professor Anceschi le dice che vede in lei un’allieva diversa dai suoi colleghi e la incoraggia nel suo lavoro di detective dilettante. 

    In un episodio Caligaris le  fa un occhiolino dicendole: deve ringraziare il dottor Conforti per essere arrivati in tempo, le ha salvato la vita. 

    Cioè Claudio, il brontolone, la protegge sebbene faccia il sarcastico, però nella stagione 3…

    Confessione: siccome ho qualche pregiudizio per deformazione professionale, sono un commissario in gamba, non mi credevo capace di dirvi questo senza travestirmi da Catone il censore; come forse l’ho fatto nelle cronache scorse. 

    Colui che scrive questo è un uomo innamorato e così spinto a essere comprensivo con il mondo. 

    Veniamo al dunque: nella fiction vediamo Alice in un processo di auto conoscenza, cercando di sapere cosa vuole fare della sua vita. 

    E come in tutte le fiction d’amore degne di nota, a un certo punto Alice è indecisa tra due amori: prima tra Claudio e Arthur e più avanti tra Claudio e il PM Einardi. 

    Claudio le propone di ufficializzare la loro relazione, ma a patto di rinunciare all’Istituto di Medicina Legale perché i suoi colleghi non dicano che lei lavora lì grazie a lui. 

    Lei non vuole rinunciare al suo lavoro e neanche a Claudio! 

    All’inizio è stata una cosa deliziosa vedere un amore che stava appena nascendo tra Alice e Claudio, senza che i due piccioncini se ne rendessero conto, ma IO sì. 

    Il tutto è cominciato con una tenerezza inaspettata tra loro, dopo i 35 episodi ci sarà la fine aspettata e sperata da tutti gli italiani!

    Avevo pensato di scrivere una bella cronaca sulla fiction “Non uccidere”, ma ho abbassato il pollice per le sue scene di sesso e violenza. 

    Invece ho trovato in QUESTA fiction molti personaggi simpaticoni come l’ironica dottoressa Boschi, con la sua bellezza di donna… un po’ diversa. 

    Invece la madre di Alice è una persona negativa di quelle che vedono il bicchiere mezzo vuoto. 

    Questo tipo di cittadini sono dei veri vampiri che succhiano l’energia delle persone normali, dovrebbero essere esiliati della società… finché non inizino una terapia. 

    E parlo per esperienza.

    Dall’epoca della Facoltà io avevo già voglia di strappare qualche pagina dei libri, come il mio maestro Nero Wolfe, poiché tutto ci può arricchire oppure no, e se la risposta è “no” lo strappiamo. 

    Sono un commissario con spirito da chirurgo e mi conoscete come una persona molto pratica, guardo il cinema per imparare qualcosa, quindi queste chiacchierate tra trentenni scapoli della fiction mi annoiano un po’, infatti loro parlano di cose su cui ho già un’idea giusta.

    Però tra le cose belle ci sono la nascente relazione tra Alice e Claudio e la bella complicità tra lei e sua nonna Amalia: dove ti ha portato a cena il dottorino? 

    Vorrei credere che il mondo reale non sia pieno di cretini come tentano di convincerci le reti sociali. 

    Una prova di questo sono i valori etici di Alice, infatti quando il Prof. Malcomess le domanda che cosa l’affascina della Medicina Legale, lei gli dà una risposta strabiliante: Poter rendere giustizia a qualcuno che non c’è più, interpretando le sue ultime tracce, magari immaginando come è avvenuta la sua morte e perché. 

    Evviva Alice! 

    E anche il Prof. Malcomess. 

    Come mai? 

    Malcomess va in pensione e sposerà una donna più giovane di lui! 

    Se non vi raccontassi questo non sarei io… 

    Dimenticavo di raccontarvi che nella prima autopsia di Alice fatta come Medico Legale, il suo principe Claudio che era presente, le dice: Sacrofano, che ne dici se ci sposiamo? 

    Sacrofano è il paese di Alice. 

    Mamma mia questo sì è un lieto fine!

    Equipaggio: Alice Allevi (Alessandra Mastronardi); Claudio Conforti (Lino Guanciale); nonna Amalia (Marzia Ubaldi); dottoressa Boschi (Giselda Volodi); commissario Calligaris (Michele Di Mauro); Professor Malcomess (Ray Lovelock, Tullio Solenghi); Professor Anceschi (Francesco Procopio), PM Sergio Einardi (Giorgio Marchesi).  

    Potete seguirmi su: https://www.instagram.com/commissario_steneri/

     

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