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    Via libera all’implementazione delle ZBE (Zone a Basse Emissioni) a Santa Cruz de Tenerife, con quasi 30 punti di controllo degli accessi

    Bermúdez esorta il governo delle Canarie a unificare i criteri a causa dei “dubbi giuridici” che il regolamento genera nei comuni.

    Santa Cruz de Tenerife si prepara ad attuare la Zona a Basse Emissioni (ZBE), che prevede l’installazione di quasi 30 punti di controllo degli accessi al centro della capitale, con telecamere di sicurezza e la regolamentazione dei parcheggi.

    Il Consiglio di Governo Locale ha dato l’approvazione definitiva, dopo aver accolto le osservazioni ricevute durante i 30 giorni di esposizione pubblica, al progetto che limiterà il traffico e approfondirà la trasformazione digitale e sostenibile del trasporto urbano della città.

    Il progetto, con una sovvenzione europea di 1,278 milioni di euro, inizierà a essere attuato nel 2025 e avrà una durata di 10 anni fino al suo completamento, lavori che saranno realizzati dalla joint venture formata da Tema Ingeniería e Wawa Consultores en Movilidad, per un importo di 71.751 euro.

    Il sindaco, José Manuel Bermúdez, ha dichiarato ieri che “siamo di fronte all’approvazione di quelle che dovrebbero essere le caratteristiche generali di un progetto la cui realizzazione è subordinata all’elaborazione di un’ordinanza specifica e dopo aver analizzato le accuse presentate, poco più di una trentina e alcune delle quali sono state prese in considerazione”.

    L’assessore ha affermato che “stiamo rispettando le scadenze fissate dall’Unione Europea dopo averci concesso i finanziamenti necessari per l’attuazione della ZBE, ma per il momento siamo l’unico comune delle Canarie che sta rispettando queste scadenze, per questo chiedo al Governo delle Canarie di coordinare questa attuazione in tutto l’arcipelago, dato che alcuni consigli comunali hanno dubbi sulla sicurezza giuridica nel processo decisionale, e abbiamo bisogno che il Governo intervenga in questa materia per unificare i criteri”.

    La bozza stabilisce che i veicoli che potranno accedere, circolare e parcheggiare in superficie nella ZBE, debitamente etichettati e identificati, in generale e senza necessità di autorizzazione comunale, ma fatta salva la comunicazione da parte delle diverse amministrazioni e aziende, saranno quelli dei servizi pubblici essenziali, compresi quelli delle Forze e dei Corpi di Sicurezza dello Stato, della Polizia Locale e degli Agenti della Mobilità, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e del Soccorso, delle ambulanze, degli altri servizi di emergenza e dei carri attrezzi comunali, dei veicoli della sicurezza privata e di quelli utilizzati dagli operatori del Servizio Sanitario.

    Saranno autorizzati i veicoli di aziende e lavoratori autonomi la cui attività imprenditoriale, professionale o commerciale si svolge in locali o uffici situati all’interno della Zona a Basse Emissioni, o che si svolgono nei mercati comunali situati in questa zona, e quelli di persone da loro invitate secondo la procedura di regolamentazione da stabilire.


    I veicoli che accedono a consultazioni e trattamenti medici, e i centri veterinari le cui esigenze di mobilità lo richiedono, avranno un’autorizzazione. 

    Ma anche i veicoli commerciali che rispettano le restrizioni di carattere ambientale (auto elettriche) stabilite in ogni periodo nel tempo, destinati alla Distribuzione Urbana di Merci e negli orari stabiliti secondo l’ordinanza regolamentare.

    Il follow-up continuo, attraverso il monitoraggio, consentirà di valutare l’attuazione dello ZBE e le misure previste, nonché il suo impatto ambientale.

    La popolazione ringrazia! (???)

    Franco Leonardi

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