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    Il galateo delle precedenze

    L’articolo di oggi descriverà quello che, secondo il bon ton, si definisce galateo delle precedenze.

    Il galateo delle precedenze stabilisce, in base a criteri di funzionalità, di buona educazione e di galanteria, le modalità più corrette con cui le persone dovrebbero entrare, ed uscire, dai locali o dai mezzi pubblici.

    Nei negozi, nei bar e nei ristoranti escono sempre per prime le persone all’interno, successivamente entrano le altre; la stessa cosa vale per i mezzi pubblici.

    Le eccezioni alla regola sono le seguenti:

    In caso di maltempo e di pioggia a dirotto, entrano per prime le persone all’esterno.

    Se un uomo deve uscire e una signora deve entrare, entra per prima la signora.

    Le persone anziane, quelle con un grave impedimento, le donne incinte e le mamme, con un bimbo in braccio, hanno sempre la precedenza ad entrare.

    Nel caso di una coppia che deve fare ingresso in un negozio, in un luogo pubblico o in un ristorante, entra sempre per primo l’uomo e tiene aperta la porta alla signora. 


    In fase di uscita, invece, l’uomo cede il passo alla donna. 

    Questa abitudine è un retaggio dell’antichità, in cui i locali pubblici (osterie, taverne) erano mal frequentati. 

    Questa accortezza è particolarmente valida nei ristoranti o nei locali sconosciuti.

    Ricordiamo, infine, che le persone anziane hanno sempre la precedenza su quelle più giovani.

    Chi guida l’automobile, a prescindere dal genere, assume simbolicamente il ruolo di padrone di casa, pertanto si comporterà come tale. 

    Se quando andiamo a casa di qualcuno il padrone di casa ci apre la porta, allo stesso modo potrebbe essere con l’automobile.

    Nella vita di tutti i giorni è molto meno comune che il guidatore scenda dall’auto per aprire la portiera a chi sale e scende. 

    Quando è opportuno farlo?

    La situazione più comune è quando a un appuntamento galante l’uomo apre la portiera dell’auto alla donna, ma a parte questo contesto, il buon senso, la gentilezza e il bon ton suggeriscono di aprire la porta dell’auto quando qualcuno semplicemente ne ha bisogno o quando è possibile fare una gentilezza in più a chi ci sta accanto.

    Se ovviamente il guidatore non starà ad aprire la portiera quando dà un passaggio veloce a qualcuno che viene recuperato per strada, discorso a parte quando ci si incontra con calma ed è possibile fare un piccolo gesto di cortesia, che va semplicemente accettato con un sorriso e un grazie.

    In ogni caso, che qualcuno apra la porta per noi oppure no, eviteremo il più possibile di “scorrere” sul sedile posteriore della macchina. 

    È sempre preferibile entrare dal lato in cui ci si andrà a sedere: se questo non è possibile – magari perché un lato della macchina si trova verso la strada- salire per primo e scorrere sul sedile spetta alla persona di ranking inferiore…

    Entrando poi  in un locale pubblico avremo sempre cura di tenere la porta per chi viene dopo di noi ed evitare che possa “sbattere in faccia” a chi abbiamo dietro.

    Se nella medesima situazione, la persona dietro ha bisogno di aiuto e assistenza, in questo caso è meglio tenere aperta la porta per l’altra persona e solo dopo passare. 

    Banalmente si può trattare di una mamma con il passeggino e il bambino in braccio o anche di un uomo carico di valigie. 

    Insomma buon senso e consapevolezza che non siamo soli al mondo sono sempre buoni consiglieri per il bon ton.

    Iniziamo dal galateo delle porte per gli ospiti a casa. 

    Gli ospiti si accolgono sulla porta di casa e quando si congedano vanno accompagnati sulla porta di casa dai padroni. 

    Dopo l’ultimo saluto, il padrone o la padrona di casa aprono la porta per l’ospite e rimangono all’ingresso con la porta aperta, attendendo che l’ospite abbia preso le scale/ascensore/vialetto.

    In ambito business, quando si accoglie un cliente/partner/fornitore in ufficio ci si comporta come un padrone di casa. 

    Pertanto si fa entrare la persona aprendole la porta, ma in seguito la si precede facendole strada. 

    Giunti a destinazione, per esempio alla sala riunioni prescelta, si cederà il passo agli ospiti per farli entrare e accomodare per primi.

    Se gli ospiti sono più d’uno, è sempre il ranking a tirare fuori dagli impicci sulle precedenze, favorendo donne nel sociale e importanza del ruolo in contesto business.

    Avviandosi verso l’uscita, l’ordine si inverte: siccome gli ospiti sanno già in che direzione incamminarsi, verrà data loro la precedenza. 

    Il padrone di casa (o l’host, in un ufficio) seguirà, per sorpassare il gruppo una volta giunti alla porta in modo da aprirla e tenerla aperta durante l’uscita degli ospiti.

    L’eccezione alla regola del “chi ha ranking maggiore entra per primo” è rappresentata dal ristorante.

    Questa usanza deriva dal passato… 

    Dai periodi storici in cui un signore, uscendo con una signora, si faceva scrupolo di “controllare” il locale, prima di condurvi la dama, per assicurarsi che fosse rispettabile e ben frequentato.

    Oggi, al ristorante, è chi invita ad entrare per primo, con lo scopo di controllare tutto in anticipo, e a guidare gli invitati verso il tavolo. 

    Se però c’è un maitre dedicato a questo compito, sarà ovviamente lui o lei a guidare, seguito dagli ospiti: in questo caso l’invitante chiude il corteo.

    All’uscita invece saranno gli ospiti a precedere e ad uscire per primi. 

    Chi ha invitato uscirà sempre per ultimo.

    Elisa Motterle

     

     

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