More

    La Laguna recupererà l’antica zona umida che ha dato il nome alla città

    Foto eldiario.es

    Il Comune inizia il fondamentale studio idrogeologico che determinerà le condizioni del terreno su cui verrà costruito un grande parco per prevenire le inondazioni a La Vega lagunera.

    Recuperare la laguna, in piccolo. Con questo slogan il sindaco di Aguere, Luis Yeray Gutiérrez, ha presentato nel febbraio 2023 il progetto per realizzare il sogno di recuperare l’antica zona umida che ha dato il nome alla città di La Laguna. 

    Un’infrastruttura ambiziosa ma necessaria per prevenire le inondazioni a La Vega lagunera e che, inoltre, avrà un chiaro valore ambientale e come area ricreativa, oltre a un’indubbia connotazione storica di recupero di un eccezionale patrimonio naturale.

    Lo scorso dicembre il Consiglio ha incaricato la società pubblica Gestur Canarias di redigere il progetto esecutivo, e ora è stato compiuto un passo fondamentale in questo processo con la gara d’appalto per lo studio idrogeologico dell’area. 

    Da un punto di vista tecnico, questa è la fase più decisiva del progetto, poiché sarà questo documento a determinare le caratteristiche del terreno, la sua reale capacità di assorbimento o le filtrazioni che si verificano, in modo da poter progettare l’intera struttura del parco, che prevede la rinaturalizzazione di un terreno libero di quasi 30.000 metri quadrati, situato tra le vie Silverio Alonso, Tabares Bartlet, José Peraza de Ayala e Avenida San Diego.

    “Si tratta di un progetto destinato ad essere di vitale importanza per la città perché risolve un problema attuale, come il rischio di inondazioni, attraverso soluzioni basate sulla natura e, in questo caso specifico, sul ripristino dell’antica zona umida e dell’ecosistema”, afferma Luis Yeray Gutiérrez, che sottolinea “la nostra ferma volontà che questo progetto diventi realtà al più presto e che La Laguna possa riconnettersi con le sue origini, oltre a guadagnare uno spazio per lo svago e il tempo libero di riferimento e ad aumentare la biodiversità di questa zona della città”. 

    Il consigliere comunale insiste sulla “necessità di camminare di pari passo con la società mista Teidagua e con il Governo delle Canarie affinché il progetto venga realizzato con tutte le garanzie tecniche”.

    Lo studio idrogeologico che Gestur sta mettendo a gara per un totale di 72.905 euro e un periodo di completamento di quattro mesi, ha l’obiettivo di analizzare la fattibilità del parco stesso come parte di un piano di infrastrutture verdi che affronta la gestione sostenibile del drenaggio urbano attraverso l’allagamento controllato, una risorsa che fa parte delle misure di ritenzione naturale delle acque stabilite dalla Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione Europea.


    Proprio nell’ambito di questa strategia, La Laguna è entrata a far parte del progetto europeo Natalie, che mira a migliorare le città avendo cambiamenti climatici attraverso soluzioni che trovano risposta nella natura stessa. 

    Questa iniziativa dell’UE, che coinvolge una trentina di città di otto Paesi, ha scelto diversi progetti in vari Stati membri dell’UE che hanno il carattere, le misure e l’innovazione per adattare gli ambienti urbani. 

    “Il progetto di recupero dell’ex laguna di Aguere servirà da modello per l’analisi della rinaturalizzazione degli spazi per altri Paesi europei”, afferma il sindaco.

    Affinché la vecchia zona umida di La Laguna possa rivedere la luce del sole, è necessario un impiego tecnico molto preciso, che è quello per cui è in corso la gara d’appalto: studi idrologici e idrogeologici dell’area, mappatura, dati climatici sulle precipitazioni e stima dell’infiltrazione nella falda acquifera, inventario dei punti d’acqua (come sorgenti, pozzi e gallerie) e di qualsiasi flusso d’acqua, come gole, fossati e canali di irrigazione, sorgenti e sfioratori.

    Tutte queste informazioni di base permetteranno di aggiornare un modello idrogeologico concettuale della lagunera di La Vega e quindi di stabilire scenari predittivi per ottimizzare la progettazione del parco e valutare il suo comportamento in condizioni estreme. 

    A tal fine, saranno simulate diverse alternative, come uno scenario estremo di elevate precipitazioni, una situazione estrema di siccità o possibili cambiamenti nella posizione dei drenaggi e nella topografia di base della zona umida.

    L’équipe responsabile di questi studi avrà un carattere multidisciplinare, con almeno tre tecnici esperti in idrologia sotterranea, modellazione dei flussi sotterranei e interpretazione dei dati idrogeologici, oltre a personale amministrativo, disegnatori, specialisti in sistemi informativi geografici e personale locale incaricato delle visite sul campo.

    San Cristóbal de La Laguna prende il nome dalla zona umida che esisteva nella valle di Aguere nel periodo della fondazione. 

    Tra il 1599 e la fine del XVIII secolo, l’estensione della laguna diminuì a causa dell’azione umana (bonifica). 

    All’inizio del XIX secolo iniziò l’urbanizzazione della zona, che portò all’inaridimento del terreno e al prosciugamento della laguna.

    Bina Bianchini

     

    Articoli correlati